Le Sentinelle in piedi col il Mein Kampf


Mentre oltre un milione di persone è sceso in piazza per chiedere l'immediata approvazione di una legge sulle unioni civili, qualche centinaio di Sentinelle in piedi hanno partecipato a delle contromanifestazioni per chiedere che gli altri non abbiano accesso ai loro stessi diritti.
In un periodo così concitato, sui social network ha iniziato a circolare anche un'immagine scattata lo scorso anno a Macerata, in cui si vede una Sentinella che tiene in mano il Mein Kampf. Se nella realtà si trattava di un atto di protesta contro l'ideologia delle Sentinelle, difficile è non constatare come quell'immagine possa apparire verosimile. L'uomo non ha marcato la sua caricatura come il Nazista dell'Inllinois, motivo per cui una sentinella con una svastica ben visibile è risultata credibile persino per i presenti: nessuno gli ha chiesto di posare il libro e nessuno l'ha invitato ad allontanarsi.
Ed anche sui social network è quella svastica ad aver creato scalpore, nonostante sarebbe bastato guardare all'uomo sulla sinistra per notare che nelle sue mani c'era un nuovo Mein Kampf.

Nonostante l'immagine sfuocata, facile è riconoscervi la copertina di "Omofollia - dall'aborto legalizzato all'omosessualità obbligatoria" a cura del Centro Studi Jeanne d'Arc. Un centro che ha collaborato con Forza Nuova e con i Giuristi per la vita per dar vita ad alcuni convegni di propaganda anti-gay, così come risulta anche al centro di una promozione del volume presso i circoli di di Ordine Futuro con la collaborazione dell'associazione ProVita Onlus.

Per comprenderne i toni è sufficiente anche solo notare fra quali altri titoli venga venduto o leggere la quarta di copertina:

Ad onta della spontaneità apparente del movimentismo gay, questo ennesimo messaggio di anarchia sessuale è pilotato da centri di potere che sono al centro del processo di globalizzazione economico-politica.
I costruttori del “mondo unico” sono anche gli artefici del “pensiero unico” che mira a sostituirsi al Cristianesimo nella coscienza collettiva, cancellandolo: questa è la vera posta in gioco dell’operazione “gay pride international”.
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