Papa Francesco: «I gay vanno accolti senza giudicarli»


Papa Francesco è tornato a parlare di omosessualità all'interno del suo nuovo libro dal titolo "Il nome di Dio è misericordia". Il volume uscirà martedì in 86 Paesi ed è il primo firmato da Papa Francesco. In quelle pagine il Pontefice ha assunto una posizione di partura:

I gay vanno accolti e non giudicati. Io preferisco che le persone omosessuali vengano a confessarsi, che restino vicine al Signore, che si possa pregare insieme. Puoi consigliare loro la preghiera, la buona volontà, indicare la strada, accompagnarle. Avevo detto in quella occasione: se una persona è gay, cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Avevo parafrasato a memoria il Catechismo della Chiesa cattolica, dove si spiega che queste persone vanno trattate con delicatezza e non si devono emarginare. Innanzitutto mi piace che si parli di ‘persone omosessuali’: prima c’è la persona, nella sua interezza e dignità. E la persona non è definita soltanto dalla sua tendenza sessuale: non dimentichiamoci che siamo tutti creature amate da Dio, destinatarie del suo infinito amore.

Interessante è notare come si sia scelto di utilizzare parole come «gay» o «persone omosessuali», prendendo dunque le distanze da quai sedicenti siti cattolici che cercando di offendere la dignità umana ricorrendo a definizioni fumose come la classica «persone con tendenze omosessuali» che pare voler mettere in dubbio l'esistenza stessa dell'omosessualità.
Inoltre si invita ancora una volta a non giudicare, riconfermando parole che l'integralismo cattolico ha cercato di archiviare con il solito ricorso alla teoria del fraintendimento.
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