ProVita spergiura il falso: «Il matrimonio gay è incostituzionale»


Un conto è la libertà d'opinione, un altro è la menzogna finalizzata al danneggiamento di qualcuno. Peccato che l'associazione ProVita pare abbia scelto quest'ultima strada al fine di tentare di introdurre nel nostro ordinamento una discriminazione istituzionalizzata di stampo fascista così come richiesto dai loro finanziatori d'oltreoceano. L'impressione è che Brandi sia pronto a sacrificare la vita altrui pur di contribuire a riportare l'Europa sotto l'ombra del neofascismo di Dugin.
Solo attraverso questa ipotesi si piegherebbe perché mai l'associazione abbia scelto la via della menzogna e si sia lanciato in articoli finalizzati ad ingannare i proprio lettori nel presentare leggi mai scritte e sentenze mai pronunciate. Scrivono:

Il ddl Cirinnà prevede il matrimonio gay. Che però è incostituzionale.
Il Quirinale stesso avrebbe espresso forti riserve sulla costituzionalità del progetto di legge che inizierà ad essere discusso il 28 gennaio al Senato. Lo riporta la stessa Repubblica. Noi lo abbiamo sempre detto.

In realtà il Quirinale non ha mai detto nulla di simile e persino la Repubblica, in un articolo ampiamente smentito nelle scorse ora, ha mai sostenuto espressamente l'incostituzionalità del ddl Citrinnà. L'avrà lasciato trasparire, ma la sentenza della Corte Costituzionale è molto chiare sul fatto che non vi sia alcuna pregiudiziale di incostituzionalità.
Pur di convincere i suoi lettori del falso, ProVita cita esclusivamente la frase decontestualizzata con cui Repubblica ha lasciato intendere possibili riserve da parte del Capo dello Stato, ignorando volutamente tutto il contesto che spiegava che l'interpretazione di quella che forse sia stata l'intenzione dei padri costituenti non cambia il significato delle parole: la Costituzione non definisce il sesso dei coniugi e nessuno può sostenere il contrario.
Un dato di fatto che presumibilmente conoscono bende dato che, altrimenti, nessuno spiegherebbe la loro campagna d'odio a fronte di una legge che sostengono possa essere bocciata dalla Corte Costituzionale. Il fatto che non vogliano che quella legge sia approvata è perché sanno che non ci sarebbe alcuna pregiudiziale.

Ma dato che l'associazione ha più a cuore la propaganda della verità, ecco che l'articolo si lascia andare a frasi sempre più false e lesive della verità. Scrivono:

Il nostro ordinamento non ammette un duplicato del matrimonio. Il problema, dunque, non sono solo le adozioni gay, che la maggioranza degli italiani rifiuta e su cui la politica si sta spaccando sempre di più.
Le difficoltà stanno pure negli articoli 2 e 3 del ddl Cirinnà, quelli che rimandano alla disciplina del matrimonio. Palazzo Chigi è dunque al lavoro per proporre tutta una serie di emendamenti per evitare ogni problema di costituzionalità.
Relativamente alla sentenza della Consulta, inoltre, il Governo deve prestare attenzione pure ad un altro passaggio: «Si deve escludere che l’aspirazione al riconoscimento dei diritti e doveri della coppia omosessuale possa essere realizzata soltanto attraverso una equiparazione delle unioni omosessuali».

Pare dunque che il sito integralista abbia deciso di riscrivere le nostre leggi e di reinterpretare le sentenze al fine di legittimare una battaglia ideologica volta curiosamente a danneggiare parte della popolazione attraverso l'introduzione di distinguo di stampo fascista. Il tutto con una violenza e con una prepotenza tali che ci portano a chiederci se non si possa parlare di vero e proprio terrorismo. Si è dinnanzi ad un vero e proprio attacco alla democrazia, perpetrato da chi mente pur di ledere i diritti altrui.

Ovviamente l'associazione di Brandi dice che a loro non basta una discriminazione dei gay, loro pretendono che siano esclusi da ogni vita sociale. Per farlo giungono sino a paragonare l'amore tra due uomini a quello tra un uomo e un gatto, quasi come se i gay fossero da trattare come animali. Scrivono:

Sulla base di questo assunto, vien da chiedersi chissà quanti e quali altri istituti giuridici potrebbero sorgere nei prossimi anni… Perché non tutelare la convivenza tra nonna e nipote o tra un marito e tre mogli? E perché non quella tra uomo e gatto?
Ma, nonostante una più netta specificazione delle differenze tra matrimonio ed unioni civili, Palazzo Chigi promette che la sostanza del ddl resterà invariata. Renzi non vuole trattare nemmeno sulla
stepchild adoption. La linea del Pd resta favorevole all’adozione gay. Poi sarà il Parlamento a decidere.
Tutte ragioni che ci confermano nella convinzione a scendere in piazza per il Family Day del 30 gennaio.
Tra i dubbi di costituzionalità espressi dal Quirinale e le grandi perplessità di numerosi parlamentari, anche di maggioranza, sulle adozioni, è più che mai necessario far sentire al Palazzo cosa pensano davvero i cittadini. Il ddl Cirinnà è inemendabile. Va ritirato tutto, senza se e senza ma. Anche perché, se passassero le unioni gay, in qualsiasi forma, presto o tardi si giungerà al matrimonio e le adozioni. Bisogna fermarli ora.

Dinnanzi a personaggi che ricorrono continue falsificazioni e menzogne pur di cercare di ottenere maggiori privilegi per sé stessi, difficile è ritenere che una simile propaganda di stampo fascista debba essere fermata ora, perché intollerabile è che alcune persone possano permettersi di offendere altre persone dopo averle paragonate ad animali.
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