Sul Family day è rottura fra il Papa e Bagnasco


«Il pontefice non ha gradito l’esposizione mediatica del porporato e ha eliminato il cardinale dall’agenda degli incontri ufficiali. Niente udienza giovedì mattina. Il colloquio privato, fissato a una settimana dal consiglio episcopale permanente, è apparso e poi scomparso dal bollettino interno della Casa Pontificia».
È quanto scrive Il Fatto Quotidiano, osservando le strane manovre del Pontefice nei confronti dii quello che pare ormai diventato un leader politico del movimento anti-eguaglianza e anti-vangelo.

Padre Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, non conferma né smentisce l'ipotesi, provando a liquidare il tutto con un: «Non faccio io l’agenda del Papa». E quasi a voler impedire qualunque ipotesi su possibili rotture nelle alte gerarchie ecclesiastiche, aggiunge: «Non si possono fare troppe elucubrazioni anticipate, è in via di sviluppo».
Una posizione cauta che non rivela altrettanta attenzione nella strumentalizzazione del pontefice da parte dell'integralismo cattolico, poco incline a seguire i suoi suggerimenti quando si tratta di accogliere qualcuno, ma sempre proponiti a brandire alcuni stralci dei suoi discorsi come arma di oppressione e violenza. Una posizione a cui si inserisce anche l'ingerenza basata su mere falsità, come la falsa notizia rilanciata da Bagnasco e da Radio Vaticana che vedrebbe nella Costituzione un impedimento a qualunque norma non discrimini gay e lesbiche.
L'unica evidenza è che Bagnasco sta chiedendo ai cristiani di marciare insieme ai neofascisti di Forza Nuova e Casa Pound contro il prossimo e a sostegno del razzismo della Lega di Salvini. Una presa di posizione chiara da parte di Papa Francesco sarebbe asucpicabile verso una Chiesa che si sta auto-distruggendo ed auto-delegittimando nel vendere personaggi impresentabili come Adinoli o Brandi quali nuovi profeti di una guerra contro l'uomo e la civitlà.
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