Unioni Cilivi: la Lega Nord non è convinta che l'omosessualità sia naturale, sacconi afferma che la famiglia ha l'obbligo di procreare


C'è un problema: la Costituzione italiana non vieta in alcun modo il riconoscimento del matrimonio egualitario. L'unico impedimento è nel Codice Civile, facilmente modificabile anche con una legge ordinaria.
La propaganda integralista ha cercato di cambiare la certe in tavola e di riscrivere la Costituzione in modo da attribuirle un nuovo significato che potesse adattatesi ai distinguo da loro auspicati. Nel corso della discussione in Senato, tutto ciò ha portato a posizioni tragicomiche.

Ad esempio il senatore Centinaio (Lega Nord) si è detto poco convinto che l'omosessualità sia naturale e, dinnanzi all'aula, ha dichiarato:

La famiglia è una società naturale: «naturale» vuol dire «uomo e donna: sì», «donna e donna: no» - mi spiace per voi - «uomo e uomo: no». Quando si parla di naturale, è la parola stessa che lo dice. Mi dispiace, signori colleghi, per gli Arcobaleno, mi dispiace per i moderni di turno che vogliono aprire a tutto quello che non è società naturale. Ma a questo punto, quando si indicano le unioni civili, chi si arroga il diritto di decidere quale unione civile è civile e quale invece non è civile? È civile solamente l'unione tra persone dello stesso sesso? Secondo voi sì? O persone di diverso sesso? Secondo voi sì?Forse ci sono cittadini italiani che ritengono che sia civile anche altro. E avete ricevuto le e-mail dei cittadini italiani che, in questo momento, ci dicono che per loro -per esempio- è civile la poligamia. Caro Renzi, visto che sei così aperto, rendi civile anche la poligamia per i tuoi amici extracomunitari che sono arrivati in Italia.

Il senatore Divina (Lega Nord) pare ignorare che la legge italiana consenta anche alle persone sterili di contrarre matrimonio. Dice:

Le unioni civili si vogliono parallelamente disciplinare con le stesse norme che regolamentano il matrimonio. Qualcuno dice che, se riconosciamo questa unione tra persone dello stesso sesso, dobbiamo parificarla ad una coppia eterosessuale. Se ci fermassimo qua, forse si potrebbe trovare una soluzione. Ma dal momento che, per due persone dello stesso sesso, l'unico vincolo biologico e naturale è che non possono procreare, se le si parifica ad un'unione matrimoniale, si deve conseguentemente consentire loro quello che non possono fare naturalmente; se non possono procreare, si deve consentire loro l'adozione.

Anche Sacconi (Ncd) si dice convinto che il matrimonio imponga l'oblico alla procreazione, ignorando forse come esistano milioni di famiglie senza figli riconosciute dallo stato. In aula ha sostenuto:

Se l'articolo 29 disciplina la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, il successivo articolo 30 afferma il dovere e diritto dei genitori a mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio. E, allora, è chiaro che la famiglia è quella società naturale che, fondata sul matrimonio, è funzionale alla nascita di figli nati da una coppia eterosessuale, titolare del diritto e del dovere di educarli, mantenerli ed istruirli. Ciò comporta, rovesciando i piani del ragionamento, che non può ritenersi famiglia una unione omosessuale alla quale non può essere trasferito il regime del matrimonio che a questa è esclusivamente connesso dall'articolo 29 della Costituzione.
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