Carlo Gabardini: «Un post-it al Papa, perché stavolta non vorrei sentire scuse fra 1000 anni»


È dalla sua pagina Facebook che Carlo Giuseppe Gabardini ha scritto una lettera a Papa Francesco:

Caro Papa Francesco, ho apprezzato molto che oggi abbia chiesto scusa agli Indios per quello che gli abbiamo fatto 500 anni fa, come apprezzai molto papa Giovanni Paolo II quando ammise gli errori della Chiesa nei confronti di Galileo Galilei, 359 anni dopo i ben noti accadimenti. Mi chiedo, perché per una volta non chiedere scusa senza lasciar passare tutto questo tempo? Non potrebbe chiedere scusa e rettificare le brutte parole del cardinal Bagnasco che ha dichiarato che il voto al ddl sulle ‪‎unionicivili‬ dovrebbe essere segreto, intromettendosi volutamente in un dibattito parlamentare che certamente non lo riguarda nella scelta dei regolamenti interni? Non potrebbe intervenire per poter permettere a una democrazia di assicurare i diritti civili anche a quei milioni di esseri umani che secondo la vostra religione vivono nell'errore? Non perché a noi serva il suo placet, ma perché pare che purtroppo esso serva parecchio ai senatori che credono di aver giurato fedeltà alla Bibbia invece che alla Costituzione.
Mi scusi se mi permetto di disturbarla, ma l'ho appena sentita scusarsi e ci tenevo a farle sapere che il perdóno dopo 1000 anni fa sempre piacere, però se si è uno degli sfortunati che vive nell'epoca della colpa e non in quella successiva della scusa, si nasce e muore soffrendo moltissimo.
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