Gli emendamenti al ddl Cirinnà: dagli sposi che devono avere la giustifica dei genitori ai licenziamenti per la «diffusione della cultura gender»


Non bisogna sottovalutare la pericolosità di alcuni emendamenti che la Lega Nord ha proposto nel tentativo di rendere la legge sulle unioni civili uno strumento di discriminazione istituzionalizzata. È ad esempio nell'emendamento 01.2600 che si chiede di rendere realtà quella bugia che vedrebbe nella Costituzione un impedimento al riconoscimento del matrimonio egualitario, tant'è che il testo si propone di introdurre quelle specifiche sul sesso dei coniugi assenti nell'articolo 29. Chiedono di introdurre la frase: «In applicazione dell'articolo 29 della Costituzione, le prerogative proprie del matrimonio tra un uomo e una donna non sono attribuibili ad alcun tipo di unione o formazione sociale». Peccato che la carta non parli mai di uomo e donna.
Ed ancora, propongono che «ai sensi degli articoli 29 e 31 della Costituzione, il riconoscimento della famiglia deve intendersi unicamente indirizzato verso l'unione tra due soggetti legati da vincolo matrimoniale» e che solo alle famiglie eterosessuali «sono indirizzate, in via esclusiva, le agevolazioni e le provvidenze di natura economica e sociale previste dalle disposizioni vigenti che comportano oneri a carico della finanza pubblica». Insomma, i gay devono avere pari doveri ma minori diritti, ritrovandosi costretti a lavorare per pagare privilegi riservati ad altri sulla base di una mera discriminazione.
Nell'emendamento01.8007 chiedono una «obbiezione di coscienza a progetti educativi per la promozione della cultura gender» e dicono che «il docente non è tenuto a prendere parte a progetti educativi volti alla promozione del pensiero ideologico fondato sulla prevalenza dell'identità di genere sul sesso biologico o la sessualizzazione precoce dei bambini, qualora sollevi obiezione di coscienza, previa dichiarazione resa al dirigente scolastico». Tutte attività che nessuno ha mai proposto, ma che i leghisti sostengono siano presenti nel contrasto alla violenza di genere.

L'emendamento 01.3012 sostiene che «il riconoscimento della famiglia deve intendersi unicamente indirizzato verso l'unione tra due persone di sesso diverso legati da vincolo matrimoniale». La 01.3003 tenta di impedire l'entrata in vigore della Cirinnà asserendo che «la presente legge entra in vigore dopo l'approvazione di una legge costituzionale, adottata ai sensi dell'articolo 138 della Costituzione, di modifica degli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione» (non è dato di sapere a quali modifiche si faccia riferimento).
Nell'emendamento 1.454 si afferma che «in osservanza del principio costituzionale di cui agli articoli 29 e 31 della Costituzione, la presente legge tutela e garantisce il ruolo sociale dell'educazione dei figli attraverso il riconoscimento delle figure genitori ali quali madre e padre». La 1.1433 afferma che «la Repubblica, in conformità agli articoli 29 e 30 della Costituzione, riconosce nella famiglia il soggetto sociale politicamente rilevante in base al ruolo procreativo, educativo e di cura da essa svolto, nonché la struttura sociale in cui sono offerte le risorse per la maturazione della personalità del cittadino». Ed ancora, nell'emendamento 1.0.7000, si afferma che «l'unione civile è un istituto volto a garantire determinate prerogative a persone che per qualsiasi ragione si trovano a condividere il domicilio in modo continuativo. Esso è del tutto distinto dal matrimonio e l'insieme dei componenti non forma una famiglia».
l'emendamento 2.207 propne multe tra i 5mila e 10mila euro per qualunque dipendente pubblico parli di famiglia in realizzazione ad una coppia gay, la 2.1101 chiede che il termine «nullità dell'unione civile» sia trasformato in «inesistenza dell'unione civile».
L'emendamento 2.1223 afferma che «È fatto divieto di utilizzare su qualsiasi documento ufficiale definizioni surrettizie rispetto a quelle di madre e padre per indicare i genitori», mentre la 2.3080 afferma:

Al comma 1, le parole: «Due persone dello stesso sesso costituiscono un'unione civile mediante dichiarazione di fronte all'ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni» sono sostituite dalle seguenti: «Due persone dello stesso sesso costituiscono un'unione civile che è cosa diversa e distinta dal matrimonio fra persone di sesso diverso, ai sensi dell'articolo 29 della costituzione, e non ha valore giuridico, mediante dichiarazione di fronte all'ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni».

Si prova dunque a sancire che il matrimonio sia legato al sesso biologico, asserendo anche che le unioni civili non abbiano alcun valore giuridico. Al 2.3390 si dice che «presso ogni comune italiano è istituito un elenco dei sodalizi solidaristici per la tutela dei diritti fondamentali della persona», mentre l'emendamento 2.3561 afferma che «Si intende nulla l'unione civile qualora i genitori di entrambi i contraenti si oppongano formalmente all'unione attraverso dichiarazione all'ufficiale di stato civile».
La 2.5086 propone di sostituire i riferimento «all'ufficiale di stato civile» con «al vicesindaco che abbia superato un apposito corso», sancendo dunque che il sindaco non possa sposare due gay e che un vicesindaco dovrebbe fare un corso per essere abilitato a farlo. La 2.5104 propone invece di sostituire l'ufficiale di stato con «un presidente di circoscrizione che abbia superato un apposito corso».
Nella 2.5143 si chiede che i gay si presentino dinnanzi all'ufficiale civile con «un documento in cui i genitori attestino di non avere nulla da opporre». Praticamente i leghisti vogliono che gli sposi si presentino con la giustifica dei genitori.
Nell'emendamento 22.0.9001, dal titolo «licenziamento per diffusione cultura gender», si afferma che «al docente che, di sua iniziativa, senza esplicita autorizzazione scritta da parte degli esercenti la patria potestà genitoriale, ponga in essere progetti educativi volti a diffondere il pensiero ideologico fondato sulla prevalenza dell'identità di genere sul sesso biologico o la sessualizzazione precoce dei bambini, è comminata la sanzione disciplinare della risoluzione del rapporto di lavoro previo parere vincolante del consiglio d'istituto e del consiglio di classe e del collegio dei docenti». Il 2.834 afferma che le unioni civili saranno nulle se si è «morosi nel pagamento dell'Imu».

E sin qui si è parlato solo degli emendamenti leghisti a firma Centinaio, Stefani, Arrigoni, Calderoli, Candiani, Comaroli, Consiglio, Crosio, Divina, Stucchi, Tosato e Volpi. Tra gli altri, è nell'emendamento 1.60257, sono Malan e Gasparri a proporre che la parola «unione civile» sia sostituita con «convivenza registrata», giusto a sostenere che i gay devono essere trattati al pari di coinquilini. Nella 2.6021 mauro, Giovanardi, Compagna e Augello affermano che «due persone dello stesso sesso non possono contrarre matrimonio tra loro. AI fine esclusivo del riconoscimento del vincolo affettivo tra loro, privo di valore giuridico, possono costituire un'unione civile, diversa dal matrimonio fra persone di sesso diverso, ai sensi dell'articolo 29 della costituzione, mediante dichiarazione di fronte all'ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni».
L'emendamento 7.0.6000 di Malan e Gasparri afferma che «il genitore che cambi anagraficamente il sesso dopo la registrazione di un figlio mantiene in ogni caso la qualifica di "padre" o "madre", quale inizialmente annotata all'anagrafe». Nel 8.6017 di Malan e Gasparri si chiede che nel codice di procedura penale la parola «del coniuge» non sia sostituita con «della parte dell'unione civile», ma con «dalla tradizione comune di tutti i popoli europei che mai hanno ammesso matrimoni fra persone dello stesso sesso».
L'emendamento 1.18 di Giovanardi, Mauro, Quagliarello, Augello e Campagna aggiungono che un etero abbia il diritto di sposare chi vuole quando vuole, ma che un gay possa unirsi civilmente solo se «convivono stabilmente da almeno da cinque anni». Con l'emendamento 1.17 dicono che «l'unione civile è del tutto distinta dal matrimonio cui resta riservata la prerogativa familiare». Ed ancora, con l'emendamento 1.60 affermano che «L'unione civile fra persone dello stesso sesso è cosa diversa e distinta dal matrimoni fra persone di sesso diverso».
L'emendamento 1.830 di Malan chiede che le parole «Unioni civili» siano sostituite con «un'unione renziana». Il 1.117 vuole sostituire il «cognome» con un «codice identificativo». La 1.1516 con un «titolo nobiliare». Nella 1.831 l'unione civile diviene «una società economica per la gestione di abitazione».
Malan vuole anche che al comma 2 si sostituiscano le parole: «è istituito il registro delle unioni civili tra persone dello stesso» con «si fa», in modo che la frasi diventi: «Presso gli uffici dello stato civile di ogni comune italiano si fa sesso». Al 3.1025 chiede che la parola: «leggi» sia sostituita con «scommesse sportive». Al 3.1047 che la parola: «persone» sia sostituita con «associazioni di volontariato i cui iscritti sono». Al 3.1052 che le parole «stesso sesso» siano sostituite da «stradario cittadino ai fini del rispetto delle pari opportunità nell'assegnazione dei toponimi».
Giovanardi, con l'emendamento 1.333, chiede sia sancito che «due persone dello stesso sesso costituiscono un'amicizia civilmente rilevante quando dichiarano di voler fondare tale unione a mezzo reciproca raccomandata con ricevuta di ritorno in plico». Ed ancora nell'emendamento 3.829 chiede che dopo il comma 1 sia inserito l'articolo 1-bis che recita: «Ai fini dell'applicazione dell'articolo 143 codice civile, le persone dello stesso sesso decidono chi delle due assumerà il ruolo di ''marito'' e chi il ruolo di ''moglie''».

Chi non vuole il canguro e lamenta che sia necessario prendere in considerazione le richieste di ogni singolo senatore sappia che la proposta è di perdere tempo a dibattere di queste sciocchezze, se non vere e proprie prese in giro dei cittadini.
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