Gli integralisti: «Impicchiamo i gay per difendere la famiglia tradizionale di Renato Zero»


I toni utilizzati da alcune pagine di istigazione all'odio presenti su Facebook hanno raggiunto livelli così violenti che c'è da chiedersi quando finiranno con l'armare la mano di un qualche esaltato. A furia di indicare i gay come una minaccia da temere. Prima o poi sarà inevitabile che qualcuno tramuti in gesti concreti le sanguinarie minacce rivolte verso le persone che quotidianamente gli vengono indicate come la causa di ogni male. È attraverso una simile campagna che i nazisti hanno aperto i capi di concentramento, e in Italia non pare manchi molto ad arrivare a quei livelli.

Prendiamo come esempio la pagina "No al ddl Cirinnà", vicina ad organizzazioni come La Manif Pour Tous e legata ad altri gruppi di estrema destra che si occupano di inculcare odio verso le persone lgbt.
È lei a sostenere che l'ambiguo discorso pronunciato da Renato Zero a Sanremo sia sicuramente a sostegno di una famiglia basata sull'eterosessualità, motivo per cui affermano fieramente che è un degno rappresentante del loro Family day. Ma dato che il discorso pare strumentalizzato, gli autori prevengono eventuali smentite a proprio vantaggio e scrivono:

Ragazzi Renato Zero è nel mirino della lobby gay, e i militanti e i giornali del sistema LGBT lo stanno minacciando pesantemente. Molto presto sarà costretto a uscire in favore di Monica Cirinnà e a chiedere scusa per queste sue parole. Questi non scherzano: hanno dalla loro il potere economico e finanziario. Se Renato non si piega, lui e la sua famiglia rischiano di fare una gran brutta fine. Cercate di essere comprensivi quando farà retromarcia. E' un uomo, e ha paura, come tutti.

Insomma, si è dinnanzi ad un procurato allarme dove alcuni esaltati sfruttano la situazione per istillare paura. Dicono persino che il cantate potrebbe essere in pericolo, anche se l'impressione è che si voglia far passare il messaggio che forse è meglio attaccare i gay prima che siano loro a mettere in pratica una fantomatica minaccia inventata di sana pianta dai loro carnefici. Ed infatti una donna scrive:

Perché capire chi ha paura dei criminali? I criminali si devono impiccare, non aver paura di loro. Ancora gli italiani non hanno capito che non bisogna giustificare chi ha paura dei loro carnefici? Basta vigliaccheria, basta codardia. Pensare soprattutto ai figli che non avranno futuro e moriranno prematuramente, proprio per la codardia dei loro genitori che pensano a tutt'altro e non a chi hanno messo al mondo. I veri padroni della terra siamo noi popolo, solo noi siamo l'unica autorità. Per cui basta parlare a vanvera, ma fare i fatti...

Qualcun altro cita Renato Zero per sostenere che i gay «sono un minoranza e vogliono far passare per "normali" le loro idee distorte». Qualcun altro loda il cantante prima di affermare che «i froci una volta si limitavano a prenderlo in culo, oggi invece non sanno più cosa fare pur di essere al centro dell'attenzione! Ma tornare a fare ciò che vi riesce meglio e non rompete i coglioni! La gente c'è la state facendo diventare voi omofoba».

E dinnanzi a gente che inneggia ad uno sterminio sistematico delle persone lgbt, il gruppo Facebook spiega quale sarebbe la fonte del millantato attacco: un semplice articolo che commentava in modo pacato le parole di Zero (potete leggerlo qui). Ma dinnanzi a quella semplice opinione, i neonazisti incalzano:

È un assalto senza precedenti. anche il sito lgbt "queer tv" attacca duramente Renato Zero, reo di aver difeso la famiglia naturale al festival di sanremo. La gaystapo ormai è fuori controllo, e ha di fatto il controllo del Paese.

Poi, citando un altro pacato articolo, rincarano:

Ancora violenti attacchi a Renato Zero da parte dei media lgbt. calunnie, accuse, frustrazioni. È un mondo difficile quello arcobaleno, ma questo non significa che occorra farla pagare alle persone per bene.

Insomma, il messaggio è chiaro: o i gay rinunciano a poter avere un'opinione, o i gruppi neonazisti provvederanno a farli tacere con la violenza.

A mostrare come dietro ci sia una ideologia malata è il constatare come questa gente non abbia remore persino nel calpestare la dignità di ragazzi morti. In merito al un servizio delle Iene in cui un gay ha voluto lanciare il suo ultimo appello a favore del matrimonio egualitario prima di essere portato via da un male incurabile, scrivono:

Sono arrivati a utilizzare un povero omosessuale morente per propagandare la barbarie del matrimonio Lgbt. Lo hanno fatto alle Iene, su Italia1, inscenando un matrimonio fittizio sul letto di un ospedale. La lobby gay è senza scrupoli, pur di confezionare un servizio osceno di propaganda alla loro feroce agenda non ha esitato a sfruttare il dolore di un padre e di un figlio. Certo, il servizio era vecchio, ma lo hanno usato ora perché al Senato si dibatte sulla criminale legge Cirinnà. Mostri, sono mostri.

Se questa non è istigazione all'odio, difficile è capire quale altro nome gli si possa dare.


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