Il golpe dei vescovi all'attacco della democrazia. Formigoni: «Polemiche con Bagnasco scorrette e inaccettabili»


Pare che la Repubblica sia stata vittima di un colpo di stato guidato dal cardinale Bagnaco. Com'è noto, il leader del partito dei vescovi ha approfittato di una messa per lanciare un diktat al governo: dato che lui esige che i gay siano discriminati, allora esige pure il voto sulla legge Cirionnà avvenga attraverso un voto segreto. La richiesta e l'isteria dell'integralismo cattolico attorno a questo punto pare legittimato da un'unica opzione: l'anonimato permetterebbe ai senatori di non tener conto della volontà dei cittadini e potrebbe affossare la norma come segno di sottomissione alle lobby clericali.
In fondo, non più di qualche ora fa, un sondaggio realizzato da "Piazza Pulita" ha mostrato come la stragrande maggioranza degli italiani (il 63%) non solo sia favorevole alla legge sulle unioni civili, ma candeggia anche la piena approvazione della stepchild adoption. Questi sono i numeri che si ottengono quando l'integralismo organizzato è impegnato a criticare i nastri di Sanremo e non altera i risultati dei sondaggi.

E se il parere di Bagnasco dovrebbe valere quanto quella di un qualsiasi altro cittadino (peraltro lui è pure esentato dal pagamento dell'Imu), è il senatore Roberto Formigoni a lanciare un attacco personale ai senatori che hanno osato ricordare al cardinale come le leggi dello stato le faccia lo stato e non il presidente della Cei. Attraverso il suo profilo Twitter, scrive: «Che esponenti di governo (Scalfarotto, Pizzetti) polemizzino con Card. Bagnasco è scorretto e inaccettabile. PD sempre più fuori dalle righe».
Diviene così evidente che il sentimento religioso verrà ora utilizzato come arma politica per cercare di calpestare i diritti costituzionali di quelle minoranze che non piacciono ai vescovi. Probabilmente si inizierà pure a far leva su chiese e parrocchie, cercando di destabilizzare un intero piacere per imporre il volere di una sola persona.

Pronta è giunta la replica della senatrice Cirinnà, la quale giustamente ricorda che «esponenti di governo chiedono semplicemente rispetto dell'articolo 1 del concordato, che vale per te e per Sua Eminenza». In allegato propone anche copia del trattato bilaterale che la Santa Sede ha stipulato con l'Italia, nel quale si sancisce che «La Repubblica italiana e la Santa Sede riaffermano che lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani, impegnandosi al pieno rispetto di tale principio nei loro rapporti ed alla reciproca collaborazione per la promozione dell'uomo e il bene del Paese».

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