Il senato ha approvato la legge sulle unioni (in)civili che istituzionalizzano la discriminazione


Con 173 voti favorevoli e 71 contrari, il Senato ha approvato il maxiemendamento che tramuta le unioni civili in una nuova legge sulla razza di epoca fascista. Qualora quell'orrido testo dovesse entrare in vigore, lo stato italiano sancirà che le famiglie gay sono immeritevoli di pari dignità e che dovranno essere considerate inferiori a quelle eterosessuali. per legge una Sentinella in piedi varrà più di due gay.
L'unica speranza è che il Sento non votasse una simile schifezza ma, come sempre accade quando c'è di mezzo il voto di fiducia e il rischio di perdere uno stipendio da decine di migliaia di euro al mese, i senatori hanno preferito pensare a loro stessi piuttosto che al bene del Paese.

Il presidente del consiglio, Matteo Renzi, festeggia e si vanta di aver condannato migliaia di famiglie ad una discriminazione che rischierà di rimanere in vigore per anni se non decenni. Ma, nonsotante questa evidenza e nonostante abbia accettato di privare i figli delle coppie omosessuali da qualunque diritto solo per compiacere Bagnasco, il premier ha dichiarato: «La giornata di oggi resterà nella cronaca di questa legislatura. E nella storia del nostro paese. Abbiamo legato la permanenza in vita del governo a una battaglia per i diritti, mettendo la fiducia. Non era accaduto prima, non è stato facile adesso. Ma era giusto farlo. Leggo critiche, accuse, insulti. Rispetto tutti e ciascuno, dal profondo del cuore. Ma quel che conta è che stasera tanti cittadini italiani si sentiranno meno soli, più comunità. Ha vinto la speranza contro la paura. Ha vinto il coraggio contro la discriminazione. Ha vinto l'amore».

Basterebbero queste poche parole per domandarsi se non sia venuto il momento di valutare seriamente se abbandonare l'Italia alla volta di uno stato in cui abbia davvero vinto l'amore, per l'istituzionalizzazione di una nuova forma di schiavitù in cui ad una parte dei cittadini verranno richiesti uguali doveri a fronte di minori diritti è una rapina di stato atta a privare i gay dai loro soldi per regalarli alle due famiglie di Adinolfi.
Perché ormai la solfa è chiara: chi resta in italia lavora per pagare tasse che serviranno a far arricchire la Chiesa Cattolica e per offrire maggiori privilegi alle lobby integraliste che ruotano attorno ai palazzi vescovili. Agli altri sono riservati solo insulti e dita negli occhi.

Festeggia anche il leader di Ncd, Angelino Alfano, che dall'alto del suo 4% di voti ha potuto privare della dignità migliaia di famiglie attraverso quella vergognosa richiesta volta a stralciare l'obbligo di fedeltà alle unioni civili, il tutto al solo scopo di impedirne l'equiparazione al matrimonio.

Il movimento lgbti conferma la manifestazione di protesta del 5 marzo a Roma, in piazza del Popolo, per manifestar la propria rabbia dinnanzi alle briciole lanciate dal governo attraverso un testo lesivo della dignità umana. «Oggi il Senato si appresta a scrivere una brutta pagina nella storia dei diritti civili nel nostro paese -dichiarano le associazioni in una nota congiunta- approvando una legge sulle unioni civili che, caso rarissimo nell'intera Europa ed unico tra i paesi fondatori, ignora completamente l'esistenza e le esigenze dei figli e delle figlie di coppie omosessuali, chiedendo alla magistratura di sbrigare da sola questo incredibile vulnus della nostra legislazione. Ponzio Pilato non sarebbe riuscito a fare di meglio».
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