L'Ordine degli Psicologi prende posizione a sostegno della stepchild adoption, proponendo ai senatori i risultati di 70 studi internazionali


«Il vero problema nel crescere in famiglie omogenitoriali, ciò che le differenzia dalle altre famiglie, è il contesto più o meno omofobico nel quale vivono. Questo, sì, fa la differenza. Per il resto, saranno buoni genitori, pessimi genitori, come lo possiamo essere tutti». È questa la chiara posizione assunta dal Presidente dell'Ordine degli Psicologi del Piemonte, Alessandro Lombardo, in linea con quanto espresso nel dossier consegnato il 9 febbraio dagli psicologi italiani ai Senatori che si apprestano a voto il DDL Cirinnà.
In quelle pagine sono contenuti rutti i risultati degli studi condotti sul tema degli eventuali rischi che corrono i bambini cresciuti con genitori dello stesso sesso, comprendendo ben 70 lavori condotti dal 1972 al 2015 da diverse istituzioni ed equipe internazionali. Il dossier dimostra in modo inequivocabile come non sia evidente alcuna connessione tra genere sessuale dei genitori e specifici disagi del minore, motivo per cui tutti i senatori che dovessero proseguire a proporre dubbi al riguardo, lo faranno necessariamente per convincimenti personali che contrastano le evidenze scientifiche che sono state consegnate loro.
«È innegabile che la decisione sul ddlCirinnà sia politica -ha proseguito Lombardo- Ma è altrettanto innegabile che, una gran parte delle argomentazioni portate a favore della non approvazione del ddl sono smentite da anni di ricerche scientifiche. Non esiste, se non nei codici culturali, un unico modello di famiglia. È chiaro quindi che il salto è culturale, del tipo di società che vogliamo e dobbiamo essere. Diventa altrimenti difficile comprendere tutto questo terrore che si è creato attorno a questo ddl».
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