Renzi sulle Unioni Civili: «La politica che mette la testa sotto la sabbia non è una politica seria»


A poche ore dall'inizio delle votazioni per il ddl Cirinnà, è dal suo sito web che Matteo Renzi interviene sull'argomento per precisare una posizione a lungo troppo taciuta. Scrive:

Grande discussione, in Senato e nel Paese, sul tema delle unioni civili. Mi sembra di poter evidenziare che due punti chiave sono ampiamente condivisi. E ne sono felice!
Il primo è che la stragrande maggioranza degli italiani –pare di capire anche in Parlamento– vuole un istituto che legittimi le unioni civili anche per persone dello stesso sesso. È finita la stagione in cui nascondersi: i diritti (e i doveri) sono tali solo se sono per tutti. È un passo in avanti.
Il secondo è che la stragrande maggioranza degli italiani –pare di capire anche in Parlamento– condanna con forza pratiche come l’utero in affitto che rendono una donna oggetto di mercimonio: pensare che si possa comprare o vendere considerando la maternità o la paternità un diritto da soddisfare pagando mi sembra ingiusto. In Italia tutto ciò è vietato, ma altrove è consentito: rilanciare questa sfida culturale è una battaglia politica che non solo le donne hanno il dovere di fare.

A quel punto il premier ha ricordato che la maternità surrogata non è la stepchild adoption, tant'è che chi la contrasta dovrebbe prendersela con le coppie eterosessuali giacché rappresentano la percentuale maggiore di chi vi fa ricorso. Ed è così che aggiunge:

Rimangono aperti altri punti su cui si confronterà il Parlamento, a partire dalla stepchild adoption: la ratio non è consentire il via libera alle adozioni ma garantire la continuità affettiva del minore. Non è il punto principale di questa legge, almeno non lo è per me. Allo stesso modo credo giusto che il Parlamento si pronunci anche su questo. Ho giurato sulla Costituzione e alla Costituzione ho il dovere di rispondere. È giusto che su questi temi si voti, dopo anni in cui si è fatto melina. Perché la politica che mette la testa sotto la sabbia, come lo struzzo, che finge di non vedere la realtà, non è una politica seria. Abbiamo mantenuto l’impegno di arrivare qui, a decidere dopo che per anni si è parlato di questi temi solo per avere due voti in più in campagna elettorale. Anche questo è il segno che qualcosa, in Italia, sta cambiando.
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