Se sei gay, allora sei uno «spot» all'omosessualità. Il Giornale vuole negarci il diritto all'esistenza


Ormai si è giunti al punto in cui si vuole negare il diritto stesso all'esistenza. Elton John è un cantante e parteciperà a Sanremo, ma per quelli de Il Giornale conta solo con chi vada a letto. Dato che non è circondato da olgettine e non è uno sciupa femmine, un uomo viene tramutato automaticamente in uno stereotipo da usare a fini politici con un articolo dal titolo "Sanremo, spot pro coppie gay Ecco Elton John con il marito".
Il fatto che un gay possa essere sposato e possa viaggiare con il marito diviene automaticamente uno "spot", quasi come se l'esistenza delle persone fosse una "promozione" della propria vita o come se anche in Italia vigesse una qualche norma anti-gay di stampo russo. E il tutto a senso unico: Il Giornale non parla mai di Adinolfi come di uno spot al divorzio o di Berlusconi come uno spot alla promiscuità, solo nei caso dei gay ciò che qualcuno fa fra le coperte di casa sua diviene metro di giudizio per il suo intero vivere.

L'articolo, peraltro, appare un processo alle intenzioni in cui si polemizza su ciò che non si sa. Dicono:

Elton John sarà sul palco dell'Ariston domani, primo super ospite della serata inaugurale del Festival. Ma, probabilmente non sarà solo, accanto a lui ad accompagnarlo potrebbe esserci il marito David Furnish. In platea, forse, oppure in camerino per fargli compagnia nell'attesa della performance oppure ad aspettarlo in albergo. In ogni caso una situazione che potrebbe far discutere, sia nel caso in cui David vada a sedersi in prima fila in platea sia nel caso in cui Elton decidesse magari di dire qualche parola sui diritti dei gay dopo aver commosso il pubblico con le sue canzoni. Una coppia, la loro, simbolo universale della lotta degli omosessuali per accedere al matrimonio e alla paternità.

Ed immancabilmente tutto ciò bastata ai lettori del quotidiano della famiglia Berlusconi per lanciarsi in inculti di stampo omofobico contro chiunque non vada a letto con una donna.
Qualcuno si domanda perché mai a sanremo venga invitato un cantante e scrive: «Adesso anche Sanremo si è inquinato, che c'entra col nostro festival questo mostro inglese e suo marito? Che brutta fine ha fatto l'Italia, le persone che possono è la che devono andare a protestare contro chi rovina la nostra terra, poco importa agli italiani normali se altri paesi hanno accettato questa mostruosità, noi siamo noi, e non possiamo copiare ciò che per noi sa di schifezza». Qualcun altro cita la Bibbia per insultare: «Le coppie omo non sono un passo avanti nella civilità ma un passo indietro verso Sodoma e Gomorra».
Per qualcuno i gay sono persone strane che verrebbero esibiti come fenomeni di baraccone: «Si tratta di valorizzare un corretto rapporto fra i sessi, anziché mettere in evidenza tutte le stranezze che fanno spettacolo», asserisce. All'appello non manca neppure chi sostiene che i gay sinao omofobi e tutti contrari al riconoscimento delle nozze gay perché consapevoli che solo l'eterosessualità debba garantire privilegi: «Credo che gli omosessuali con la testa sulle spalle si stiano convincendo ormai di essere letteralmente usati da un conformismo di regime che con la scusa delle "discriminazioni" sta imponendo col lavaggio del cervello un mondo orwelliano che con la conquista dei nuovi "diritti civili" ha molto poco a che vedere». Insomma, lui da eterosessuale che odia i gay sa bene che tutti i gay sono d'accordo con lui, esattamente come sostiene la stampa anti-gay nel presentare Giorgio Ponte quale unico esempio di gay accettabile (ossia quello che p felice di pagare tasse per garantire diritti da cui sarà escluso nel nome della sua omosessualità).
«Spegniamo Sanremo in rispetto a chi non la pensa come loro. Pensiero unico no». E chi non vuole sentir parlare di gay: «Ma basta con questi omosessuali. No se ne può più! Sono degli insopportabili esibizionisti: si facciano i fatti loro senza rompere continuamente le scatole al prossimo!». insomma, se sei gay don devi varti vedere da lui perché lui non tollera che un cantante possa cantare se Il Giornale gli dice che ha un marito.
Ed ancora, qualcuno la butta sulla politica sostenendo che i gay sinao privilegiati nella loro totale assenza di diritti civili: «la casta "omo" ora è di moda, d'altronde il Pd da buon partito sinistro è un partito di caste, per ultima ieri a Milano ha annesso con tutti gli onori anche quella cinese». E non poteva mancare neppure il solito: «Poveri bambini». che cosa c'entrino i bambini con tutto questo non è chiaro, ma evidentemente ormai è passata l'idea che basti citarli per poter dar libero sfogo al pregiudizio.
E non manca chi chiosa: «Io sto sicuramente con il Senatore Gasparri». Il bello è che se ne vanta pure, curiosamente senza neppure citare i marò.
2 commenti