Svegliati Movimento gay! Ci hanno infinocchiato!


Da 30 anni l’Italia aspetta una legge sulle unioni civili, e modestamente vorrei dire: beh ne può fare pure a meno. Siamo nel 2016, non nel 2007. Sono passati nove anni dalla presentazioni del progetto dei DICO da parte del Governo Prodi, e ora il Governo Renzi, d’accordo con Alfano, ce ne ha presentato la versione aggiornata. Un partito che non va oltre al 2% detta regole al partito con più poltrone (da scaldare) in Parlamento[1]: robe da Prima Repubblica.

Il movimento gay è invece diviso. l’Arcigay si dice contrario a questo compromesso, il Gaycenter sostiene che la colpa di tutto questo è da far ricadere su Grillo e Casaleggio, così anche Aurelio Mancuso di Equality Italia, invocando però un accordo tra PD e M5S. I gay piddini, per me oggi diventati i “gay del cilicio”, hanno praticato la genuflessione completa.

Non so se ve ne siete resi conto, ma la legge che avremo, la Legge Cirinnà, che prende il nome da una senatrice voltagabbana, ha nel proprio dna il gene dell’omofobia: matrimonio alla razza superiore degli etero, i DICO redivivi ai froci. Facciamo però attenzione: noi gay e lesbiche potremmo godere dei medesimi diritti e doveri (sottratti la stepchild adoption già riconosciuta agli etero e i riferimenti al matrimonio). Non vedo l’ora di assistere a siparietti del genere: un ragazzo s’inginocchia e chiede al compagno, «vorresti costituire un’unione civile tra persone dello stesso sesso mediante dichiarazione di fronte all'ufficiale di stato civile»?[2] Ma quanto suona romantica questa versione postmoderna della frase «vorresti tu sposarmi?».

La Legge Cirinnà non solo è la riedizione dei DICO del Governo Prodi, ma peggio ancora è stata creata sul modello del Spearate Car Act dello stato della Louisiana del 1890. Tale legge istituiva per la prima volta, negli stati del Sud la segregazione razziale: i bianchi dovevano prendere posto in certe carrozze sui treni e così i neri. Non doveva essere concepita l’amalgamazione delle razze. Però si badi che sia i bianchi che i neri possedevano il diritto di godere dei servizi pubblici, ma mi raccomando niente neri nelle carrozze dei bianchi! Di lì in poi altri Strati avrebbero approvato altre leggi segregazioniste, ribattezzate leggi di Jim Crow. Solo nel 1954 la Corte Suprema avrebbe stabilito la politica del “separate but equal” non poteva essere accettata dalla Costituzione[3]. Ecco perché l’Italia dovrebbe fare a meno delle unioni civili, prendendo le parole del giudice Warren: la segregazione matrimoniale è inerentemente iniqua.

A chi dare la colpa? Certamente a chi ha voluto con tutto il cuore questa legge. Qualcuno potrebbe obiettare: ma in Parlamento non ci sono i numeri per il matrimonio egualitario. Sì è vero (è anche per questa legge, sembrerebbe) e quindi? Dobbiamo per forza stare dietro ai tempi della politica italiana? Dov’è scritto che l’iter parlamentare è la strada maestra? Nel 2011 la Corte Costituzionale colombiana affermò che fosse il parlamento l’organo che avrebbe dovuto occuparsi della regolamentazione delle unioni omosessuali, cinque anni dopo il nulla di fatto. Cosa ha fatto l’associazionismo LGBT colombiano? Semplice è ritornato a chiedere alla Corte Costituzionale il matrimonio egualitario e una sentenza dovrebbe arrivare a giorni. Bene quindi cosa fare? Il movimento gay dovrebbe smettere di farsi del male con le unioni civili e tornare nelle aule dei tribunali. La politica ci ha impiegato 30 per accorgersi di noi, la magistratura, invece, sa della nostra esistenza da decenni. Secondo voi, in chi dovremmo sperare? Una cosa è certa: se fra dieci anni il Parlamento italiano si metterà a discutere di matrimonio egualitario ricordiamocelo, perché la colpa è di chi oggi difende a spada tratta la Cirinnà.

di Andrea Pizzocaro

Note:
  1. Da notare che Renzi nel 2014 si era scagliato contro Scelta Civica perché dal “basso” del suo 1% cento non poteva pretendere mediazioni sull’Italicum.
  2. Sì è proprio così l’istituto che l’Italia riconoscerà saranno le “unioni civili tra persone dello stesso sesso”, non le unioni civili e basta. Perché noi dobbiamo farci riconoscere dalla razza superiore. Se non ci credete leggete gli Art. 1 e 2.
  3. Sent. Brown v. Board of Education of Topeka
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