Il tribunale dei Minori di Roma riconosce la stepchild adoption ad una coppia di padri


Ancora una volta sono i tribunali a dover colmare le lacune legislative pur di garantire il supremo interesse dei bambini, ossia di quegli innocenti spesso vittime della campagne di diffamazione e disinformazione messe in atto dai vari Adinolfi e Brandi con l'unico scopo di colpire i bambini come atto di ritorsione verso coppie che loro vorrebbero danneggiare quanto più possibile. Eppure tutti i bambini hanno diritto ad una famiglia e i tribunali sanno bene che strappare i minori dalle cure degli unici adulti che si sarebbero occupati di loro è una violenza.
Ed è così che il Tribunale di Roma ha riconosciuto il legame tra un bambino nato da maternità surrogata e il compagno del padre. È la prima volta in Italia che una coppia di uomini si presenta in tribunale dato che, sino ad oggi, tutte le altre richieste erano state effettuate da coppie di donne. Inoltre è anche la prima volta che la sentenza non viene appellata dalla procura minorile, divenendo così immediatamente definitiva.

Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, ha commentato: «Questo ennesimo pronunciamento suona come un rimprovero al Parlamento. Uno dopo l'altro i tribunali, ragionando nel superiore interesse dei bambini e delle bambine, stanno estendendo la genitorialità all'interno delle coppie di gay e lesbiche con figli, regolarizzando situazioni che altrimenti sarebbero lesive per i minori coinvolti. Ed è proprio il supremo interesse del minore che il nostro Parlamento non è riuscito a mettere al centro quando al Senato è giunto il ddl sulle unioni civili. Adesso che l'adozione coparentale è stata stralciata dalla legge e alla luce del susseguirsi delle sentenze a favore, è indispensabile individuare un percorso legislativo rapido e autonomo per risolvere questo nodo».
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