La ferrea logica dei movimenti omofobi


Fabrizio Biondini (nella foto di apertura in compagnia di Mario Adinolfi) è il capogruppo della Manif Pour Tous di Terni. Come tutti gli integralisti, anche lui è solito tentare di ottenere la ragione attraverso la diffamazione e la critica a parole che nessuno ha mai pronunciato. Un po' come quella fantomatica «ideologia gender» che pare esiste solo nelle menti ideologicamente plasmate di chi la critica.
Ed è così che in un post pubblicato su Facebook, il portavoce del gruppo anti-gay commenta un articolo di Gayburg che illustrava la curiosa teoria di ProVita Onlus secondo. L'associazione sosteneva che l'abolizione dell'obbligo di fedeltà «completerebbe il vulnus inflitto alla fedeltà matrimoniale da oltre quarant’anni di legislazione divorzista» al punto che «una volta che questo verrà meno “liberi tutti”, anche di tenere in piedi una relazione poliamorosa. Mazziati lo siamo già, di questo passo cornuti lo diventeremo ben presto senza possibilità nemmeno di appellarci alla legge».
Insomma, si sosteneva che a tenere insieme il matrimonio non è l'amore o il reciproco rispetto, ma solo una legge pressoché sconosciuta che impone il divieto al tradimento.

Ma nel mondo integralista, ecco che le parole di ProVita si tramutano in un qualcosa che viene imputato a chi si è limitato a riportare alcuni stralci di un loro articolo, al punto da affermare:

I prodi eroi di Gayburg (sito che non ringrazierò mai abbastanza di esistere) affermano che il cattolico sposato non tradisce il coniuge solo perché glielo impone la legge. A parte il fatto che ognuno ha la sua coscienza che deve trovare pace con se stessa e -se cattolico- con Dio, dico ai cari amici di Gayburg che se per loro la fedeltà è un lontano miraggio, potrebbero pure evitare di denigrare quella degli altri.
In soldoni: se hai più corna di un cesto di lumache, non scassare l'anima a chi si ama e rispetta da una vita!

Si parte quindi con una denigrazione altrui basata su un presunto orientamento sessuale mentre si chiede rispetto verso sé stessi, in quell'ottica in cui quest agente esige ciò che vuole sottrarre al prossimo. La loro famiglia deve essere riconosciuta, quella altrui no. I loro figlio devono avere le garanzie della stepchild, quelli degli altri no.
Naturalmente non si manca si sostenere i gay siano infedeli, così come si ignora volutamente come sia stato Angelino Alfano a togliere quel vincolo dalla legge sulle unioni civili a fronte di una comunità lgbt che chiedeva uguali doveri. Ma nel mondo dell'integralismo, ecco che magicamente tutto si può alterare per attaccare sempre e costantemente quelle persona a cui si desidererebbe togliere il diritto all'esistenza. E questo senza neppure entrare nel dettaglio di come non abbiano manco letto ciò che hanno criticato, altrimenti saprebbero che quelle erano le teorie della banda di Brandi. ma forse leggere costa fatica ed è più semplice basare tutta la propria vita sulle reazioni di pancia basate sul più bieco pregiudizio.

Al signor Biondinis ricordiamo volentieri anche che il sostenere pubblicamente (e senza alcuna prova) che una persona abbia delle corna è diffamazione...e la diffamazione è un reato penale penale punito dalla legge italiana. Delinquere non è certo il modo migliore per cercare di imporre la propria ideologia, anche se lo ringraziamo per aver nuovamente dimostrato con quale violenza disprezzo della verità si muova questa gente. In fondi di parla di chi guida un gruppo che non sprofonda dalla vergogna nell'asserire che se una persona perfettamente vigile può autorizzare la visita in ospedale di due donne, allora non è vero che i gay hanno dei diritti negati. Il tutto fingendo di ignorare l'evidenza di come cose cambiano un po' se una persona dovesse giungere in ospedale in stato di incoscienza in situazioni in cui sia necessario prendere delle decisioni.
Si può parlare anche di come continuino a minacciare politici e a pubblicare liste di proscrizione di chi ha osato sostenere i diritti altrui (il «ce ne ricoredremo alle amministrative» è ormai un tormentone) anche se poi si attacca chi cita i nomi dei senatori malpancisti del Pd con messaggi in cui si sostiene che «la Gaystapo‬ non ha hanno mai perso l'abitudine di schedare le persone».
E che dire di chi loda Brugnano sostenendo che sia «un vero signore che risponde agli strepiti da checca impazzita di Sir Elton John»? O di chi pubblica immagini di famiglie arcobaleno apostrofandole come «uno schifo» a cui si fanno seguire illazioni sui pensieri dei bambini e insulti ai loro genitori?
3 commenti