ProVita dice che i gay sono come animali dinnanzi ad eterosessuali che tendono all'infinito


L'associazione ProVita è una realtà violenta e non perde mai occasione per mostrare tutta la sua ferocia attraverso insulti gratuiti e affermazioni diffamanti che vengono spacciate come verità assolute. Ed è così che un articolo firmato dalla solita Francesca Romana Poleggi parte dall'estrapolare alcune frasi da un articolo di Massimo Recalcati pubblicato il 6 marzo scorso su Repubblica. Ad essere citati sono i passaggi in cui si afferma che:

La perversione non è un comportamento sessuale deviato, visto che la trasgressione è comune a tutte le forme di erotismo. È piuttosto una sfida impossibile contro qualsiasi regola, qualsiasi precetto legato alla cultura, in nome di un concetto astratto di Natura. […] Sfidare la Legge degli uomini mostrando la sua natura falsa e ipocrita, poiché la sola Legge che conta è quella del proprio godimento.

L'associazione si è così affrettata a sostenere che l'omosessualità debba essere ritenuta un'inaccettabile perversione e non certo una normale variante dell'orientamento sessuale così come sostenuto dalla scienza. Ed è sempre a fini discriminatori, diffamatori e propagandistici che la donna afferma:

E’ ovvio che con questa logica si promuove non solo l’omosessualità e la pedofilia, ma qualsiasi altra parafilia si possa –appunto– concepire. Purché dia godimento, va bene tutto. Così, per “legge di natura” si intende l’istinto animale che nell’uomo porta a perversioni “raffinate”. Perversioni che gli animali non hanno perché non possono –appunto– immaginarle (senza la ragione, non c’è fantasia, né immaginazione): per loro c’è l’istinto alla riproduzione o alla sottomissione dell’avversario.

Poi aggiunge;

E forse il problema sta proprio qui. In un saggio di diversi anni fa, il compianto Giacomo Biffi, trovava nella storia di Pinocchio (al di là delle intenzioni di Collodi) una metafora teologica ed esistenziale degna di considerazione: l’uomo – Pinocchio è un burattino che nella vita è posto davanti ad una serie di scelte. Alcune lo elevano e lo portano a diventare un “bambino vero”, un essere umano che realizza il pieno splendore della sua dignità (= nobiltà); altre scelte lo portano a diventare un ciuco, un animale. Lo portano in basso, a degradarsi, a vivere come una bestia, un “bruto”.De Sade & co. sono proprio quelli come il Gatto e la Volpe, Lucignolo e l’Omino di Burro. A noi “Pinocchi” sta la scelta. E la vera libertà sta nel farsi schiavi degli impulsi e degli istinti, o nell’essere padroni di sé, della propria vita, nel riappropriarsi del valore altissimo che c’è in ciascuno di noi?Una volta uno disse: “Gli esseri umani sono comunque tutti animali”. E un altro rispose: “Parla per te: tu sarai un animale, il sono molto di più. Io tendo all’Infinito“.
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