Adinolfi promette azioni di forza per obbligare le donne a partorire


«Trump si dichiara fieramente antiabortista, se il Popolo della Famiglia andrà al governo abolirà la legge 194. Lo status quo non è immodificabile». È quanto a scrive su Facebook il sedicente cattolico Mario Adinolfi, ormai sempre più incline ad asserzioni populiste basate sulla più banale semplificazione.
Se il ledaer dell'integralismo cattolico cerca di paragonarsi a Trump per garantirsi la simpatia dei gruppi neofascisti (nonostante quel Papa che è solito citare per convenienza politica abbia chiaramente ricordato come non ci sia nulla di cristiano in Trump), curioso è come intenda farlo attraverso l'ennesimo sciacallaggio che possa far leva sull'ignoranza della gente.
Ancora una volta sono i bambini la chiave su cui adinolfi intende far leva per catturare l'attenzione di un pubblico ignorante e disinformato. L'equazione proposta è che basti vietare gli aborti per far sì che non si verifichino più. Ovviamente l'unica evidenza è come un simile divieto creerebbe semplicemente un nuovo business interamente affidato all'illegalità e la più probabile conseguenza sarebbe un numero maggiore di decessi fra le madri, così come ci sarebbe anche maggior elasticità nei tempi (perché porre limiti se si è già nell'illegalità? A questo punto si potrebbe abortire anche negli ultimi mesi o disfarsi dei piccoli gettandoli nei cassonetti come avveniva solo qualche decennio fa).
Una persona che sostiene di essere in grado di fare politica dovrebbe quantomeno sapere che nell'ultimo trentennio gli aborti sono diminuiti anche grazie alla loro legalizzazione, in quel complesso processo che chi occupa della cosa pubblica dovrebbe essere in grado di comprendere. Ma Adinolfi non è tra loro: lui dice che se odi i gay basterà votarlo e ci penserà lui a togliergli il diritto all'esistenza. Se odi gli immigrati basterà votarlo e lui garantirà che quella gente sia lasciata morire fuori dai confini nazionali. Ora sostiene che se si è convinti che basti vietare qualcosa per impedirla, lui non si farà problemi a creare più morti pur di assecondare quel pregiudizio. Chissà, forse sarebbe anche ora che valuti un cambiamento di nome dato che il suo partito non è certo per le famiglie (anzi, la sua ideologia è volta a combatterle e a cercare di impedirne il loro riconoscimento) ma è per la più bieca promozione dei pregiudizi.
Naturalmente l'intero discorso è fantapolitica dato che appare assai difficile che Adinolfi possa ottenere un numero significativo di consensi. Più probabilmente Adinolfi sta semplicemente giocando a fare il politico così come ha giocato a fare il promotore dell'omofobia. Lui nell'anima non è altro che un giocatore di poker. Si diverte a scommettere e non gliene frega nulla del prossimo: azzarda., spara, istiga, beffa e bestemmia (bestemmia molto dato l'uso criminale che è solito fare del sentimento religioso). Ma tutto questo non è altro che un gioco. Un gioco in cui altre persone vengono uccise o discriminate, ma nulla di davvero serio e meritevole di attenzione.
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