La Russia emette una nuova sentenza (inappellabile) per la chiusura dell'ultimo gruppo di sostegno agli adolescenti lgbt


Accettarsi e dichiararsi omosessuali non è facile neppure per gli adolescenti italiani. In alcuni casi si potrebbe anche avere la sfortuna di nascere in una famiglia integralista, magari pronta a credere alle bugie di Adinolfi e riutilizzarle per fare del male ai propri figli. Nei casi peggiori, qualcuno vorrà pure spedire i figli in quei centri di tortura gestiti dalla Chiesa, dove sedicenti "terapisti" sostengono che per "trasformare" i gay in eterosessuali basti dire ai ragazzi che sono nati sbagliati e che devono sentirsi in colpa per quello sono.
Eppure in Italia esiste un'ancora di salvezza: ci sono associazioni che si preoccupano di rassicurare i giovani e le loro famiglie sul fatto che non ci sia nulla di sbagliato in loro. Ci sono istituzioni a cui è possibile denunciare i maltrattamenti in famiglia basati sull'orientamento sessuale. Ci sono amici e persone con cui i giovani possono parlare liberamente di sé stessi e dei propri progetti. Insomma, c'è la possibilità di non sentirsi soli e l'opportunità di poter chiedere aiuto.
Ebbene, nella Russia di Putin si vuole eliminare questo salvagente. I ragazzi non possono parlare di sé stessi alle famiglie (verrebbero cacciati di casa) o agli amici (alcune persone sono state uccise per averlo fatto). Le associazioni lgbt sono rigorosamente vietate agli adolescenti e si rischia il carcere se si parla in maniera non dispregiativa dell'omosessualità ad un minore. Insomma, si vuole impedire che i ragazzi possano trovare aiuto o supporto da parte di professionisti o organizzazioni. I ragazzi devono essere abbandonati a loro stessi perché solo così si avrà la garanzia che gran parte di loro non arriverà mai alla maggiore età e deciderà di togliersi la vita prima.
Elena Klimova ha cercato di opporsi a questa violenza ed ha fondato un gruppo chiamato "Children-404". Si tratta di una pagina presente sui social network che permette agli adolescenti di scambiarsi anonimamente le proprie esperienze in modo da trovare aiuto reciproco. La chiave di volta era proprio quella: dato che si trattava di commenti scritti da minori che si rivolgevano a coetanei, ciò avrebbe dovuto escludere la possibilità di poter applicare le leggi sulla cosiddetta «propaganda di orientamenti sessuali non tradizionali in presenza di minori» volute da Putin.
Ma dato che le autorità e i gruppi cristiani non tolleravano potesse esistere un posti sicuro in cui gli adolescenti gay potessero scambiare senza correre il rischio di essere ammazzati per il loro orientamento sessuale, cause vennero intentate nel gennaio del 2014 e nel gennaio del 2015.

Oggi la corte distrettuale di Barnaul ha emesso una sentenza riguardante proprio la richiesta della chiusura della pagina "Children-404" presente su VKontakte (il social network più utilizzato in Russia).
Durante il dibattito in aula, un rappresentante della Procura della Repubblica ha sostenuto che quella pagina dovessere essere chiusa in virtù di una precedente decisione presa dal tribunale distrettuale di Kaluga. Curioso è come neppure gli imputati sapessero che la causa contro il progetto fosse stata avviata pèroprio da quella città, così come non erano a conoscenza di come tribunale avesse emesso una precedente sentenza.
Dal canto suo l'avvocato della Klimova ha fornito ai giudici due perizie e altro materiale volto a dimostrare che i contenuti del progetto non possano in alcun modo essere considerati "propaganda". È lei stessa, però, a notare come pare a nessuno interessasse la linea difensiva: «Forse la decisione era già stata presa prima dell'udienza, e ci sarebbero potute essere perizie o altro materiale in grado di cambiare la situazione», ha commentato.
La corte ha respinto di considerare il caso, forse in virtù di come come già esistesse una precedente decisione volta a bloccare l'esistenza del gruppo. La diretta conseguenza è che la pagina dovrà essere chiusa. Entrambe le decisioni vengono ritenute inappellabili da parte della autorità russe.

Ad oggi, "Children-404" era l'ultimo gruppo di sostegno agli adolescenti lgbt russi sopravvissuto alle leggi anti-gay introdotte nel Paese. Da domani, i ragazzi russi saranno abbandonati a loro stessi perché poco graditi ai gruppi nazionalisti e alla Chiesa Ortodossa.
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