#OmofobiaStop si costituisce ufficialmente. Intervista a Stefano Sechi


In molti avrete sentito parlare della campagna #OmofobiaStop lanciata da Stefano Sechi poco più di un anno fa. In questi giorni tale campagna è finalmente divenuta una realtà associativa a tutti gli effetti. Ho avuto il piacere di parlarne con Stefano stesso, con il quale si è instaurato un piacevole rapporto di amicizia. Trovo la sua campagna geniale nel suo minimalismo, fonte di grandi impatto e immediatezza.

Ciao Stefano! Te lo sarai sentito chiedere decine di volte, ma occorre sempre fare un passo indietro (per chi si fosse perso la tua storia): cosa ti è successo nel marzo 2015?
Ciao Alessandro! Certo, non ho problemi a parlarne. Stavo tornando, in pullman, dalla discoteca, a Torino, insieme ad un amico, e si chiacchierava a proposito della serata. Due ragazzi sul bus, dopo avere ascoltato i nostri discorsi, si girano verso di noi e chiedono: «Siete ricchioni?». Non mi faccio problemi e rispondo di sì. Uno dei due estranei si alza e mi prende a pugni, poi scappa subito. Da quel momento ho capito: l’omofobia esiste. E cosi ho deciso di mettermi a disposizione per tutte quelle persone che come me sono state vittima di odio e soprusi.

La tua storia ha fatto molto discutere e oramai sei ospite fisso nelle trasmissioni concernenti il tema dell’omotransfobia. Da cosa credi sia derivato tutto questo interesse? Sta forse cambiando qualcosa?
Negli ultimi anni credo siano stati fatti grandi passi.

In questo momento provi indubbiamente una gran soddisfazione derivata dalla possibilità di parlare pubblicamente di omofobia. Provi però anche una discreta amarezza nell’esser passato alle cronache per un fatto disgustoso come questo. Quale di questi due sentimenti è prevalente?
Diciamo che ho avuto una grande opportunità. Son riuscito a dire la mia, son riuscito a farmi sentire, son riuscito a testimoniare, fortuna che purtroppo non hanno avuto tutti. Effettivamente mi “infastidisce” che i giornali mi contattino quasi sempre solo perché sono “Stefano Sechi, il ragazzo che è stato preso a pugni perché gay…”, preferire sentirmi dire “Tu sei Stefano Sechi, il ragazzo che ha reagito all’aggressione”. Sarebbe un messaggio estremamente positivo per tutti quei ragazzi che ogni giorno son costretti a vivere sotto scacco di compagni bulli o famiglie repressive.

Ora spostiamoci su #OmofobiaStop. Questo tuo hashtag è divenuto campagna e recentemente si è trasformato in realtà associativa. Vuoi parlarcene?
Ho fatto del web il mezzo di comunicazione più importante. Il mio messaggio contro l’omofobia è stato rilanciato anche da personaggi pubblici come Laura Pausini, Raoul Bova, Luciana Littizzetto, Emma Marrone, Barbara D’Urso e molti altri… Adesso però è arrivato il momento di rendere questa iniziativa, che si è trasformato in un vero e proprio movimento che ad oggi conta 160.000 persone, in un qualcosa di più concreto. Ed è per questo che lunedì 18 Aprile ho costituito un’associazione no-profit (di cui però non posso ancora svelare i dettagli), insieme ad un team di ragazzi. OmofobiaStop si è a tutti gli effetti trasformato in un qualcosa di più grande!

Il 17 maggio 2016 si celebrerà, come ogni anno, la giornata mondiale contro l’omo-bi-transfobia. Come OmofobiaStop state ideando qualcosa da svolgere a livello nazionale?
Intorno quella data intanto lanceremo l’associazione, con tutti i dettagli. Abbiamo già pronto (e ve lo dico in esclusiva) un video che ha come protagonista la web-celebrity Edoardo Mecca. Un forte messaggio che spero rimbalzi di profilo in profilo.
L’associazione, sarà un’evoluzione di OmofobiaStop, stiamo studiando un nuovo modo di arrivare alla gente, almeno ci proviamo! Contiamo nel supporto delle associazioni già esistenti, così da creare una connessione efficace!

Ringrazio Stefano per i minuti dedicati nel rispondere alle mie (mi auguro anche vostre) curiosità e desidero concludere fornendovi l’elenco dei personaggi pubblici che allo stato attuale hanno aderito alla sua campagna: Laura Pausini, Barbara D’Urso, Raoul Bova, Emma Marrone, Luciana Littizzetto, Walter Veltroni, Mauro Corona, Alba Parietti, Vladimir Luxuria, Nichi Vendola, Geppi Cucciari, Cristiano Malgioglio, Paola Perego, Patty Pravo, Patrizia Rossetti, Monica Cirinnà, Giancarlo Magalli, Ivana Spagna, Paola Iezzi, Sergio Chiamparino, Giovanna Martelli, Le Donatella, Angela Finocchiaro, Maurizia Paradiso, Mietta, Daria Bignardi, Enzo Miccio, Elisabetta Sgarbi, Carlo Giuseppe Gabardini, Carolina Crescentini, Antonella Clerici, Matteo Bianchi, Benedetta Parodi.

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