Per un giudice del Nebraska, il pastafarianesimo non è una "vera" religione


Un giudice federale del Nebraska ha emesso una sentenza volta a sostenere che la Chiesa Pastafariana non sia una religione vera e propria.
Nella decisione, emessa lo scorso martedì dal giudice distrettuale John M. Gerrard, si afferma che «la Corte rileva che il pastafarianesimo non è una "religione" ai sensi delle leggi federali e alla giurisprudenza costituzionale. Si tratta piuttosto di una parodia, destinata ad avanzare una discussione sulla scienza, sull'evoluzione della vita e sul ruolo della religione nella pubblica istruzione».
È su queste basi che il giudice ha rifiutato le richieste avanzate da Stephen Cavanaugh, un detenuto del Nebraska State Penitentiary. L'uomo chiedeva che alla sua fede religiosa fossero concessi «gli stessi diritti e privilegi riconosciuti agli altri gruppi religiosi, tra cui la possibilità di ordinare ed indossare indumenti e ciondoli religiosi, il diritto di a riunirsi per i servizi di culto settimanali e il diritto a ricevere la comunione».
In una nota aggiunta alla sentenza, il giudice nota: «Anche se Cavanaugh non lo spiega in dettaglio, secondo il Vangelo della Chiesa Pastafariana è chiaro che gli "abiti religiosi" siano un costume da pirata e che la "comunione" indichi una grande porzione di spaghetti e polpette».

Il pastafarianesimo è una religione creata nel 2005 da Bobby Henderson, laureatosi in fisica all'Oregon State University, per protestare contro la decisione del consiglio per l'istruzione del Kansas di insegnare il creazionismo nei corsi di scienze come un'alternativa alla teoria dell'evoluzione. La Chiesa del Prodigioso Spaghetto Volante ha iniziato a mietere proseliti nel mondo e sempre più persone sono state toccate dalla Sua Spaghettosa Appendice.
In Austria, Repubblica Cieca e Stati Uniti, molti fedeli sono riusciti ad ottenere il diritto ad apparire sulle fotografie ufficiali del loro documenti con uno scolapasta in testa, copricapo sacro per gli adepti della Chiesa. In Italia, è nel 2013 che il Ministero dell’Interno ha vietato questo diritto sostenendo che non vi siano «esigenze di culto prevalenti sulle ordinarie esigenze di ordine e di sicurezza pubblica».
Innegabile, però, è come le azioni dei pastafariani finiscano con il toccare i nervi scoperti di numerose legislazioni, spesso laici solo a parole a fronte di eccezioni e privilegi concessi ad alcune religioni. In molti paesi basta addurre presunte motivazioni religiose per godere dell'esenzione dal rispetto delle norme valide per tutti gli altri. E poi vanno ricordati i finanziamenti per le confessioni, l'obiezione di coscienza, l'ostentazione di simboli religiosi in luoghi pubblici e privilegi assoluti (si pensi anche solo a come la polizia non possa arrestare un prete se prima non ha avvisato il vescovo, ossia attraverso un trattamento che non è garantito a nessun altri cittadino).
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