ProVita: «Esistono discriminazioni giuste, come quella verso i gay»


Non se ne può davvero più. Ormai quella di ProVita è un'aggressione continua, una propaganda che mina le basi fondamentali della democrazia nel nome di un rinato neonazismo basato sull'odio verso gay e lesbiche. Il tutto condito con quel continuo insulto al sentimento religioso, in cui la fede religiosa viene strumentalizzata per la propria propaganda politica. Il cristianesimo di ProVita non ha nulla a che vedere con il messaggio d'amore di Cristo, ma è un rigurgito neonazista volto a legittimare qualunque forma di odio e di violenza.

Ma veniamo ai fatti. L'ideologia di ProVita è un'ideologia di minoranza, motivo per cui quell'associazione viene costantemente coinvolta in qualunque iniziativa sia volta a negare i diritti fondamentali dell'uomo sulla base della teorizzazione di una nuova razza ariana determinata dalla'eterosessualità. Ed è così che ancora una volta Forza Italia l'ha voluta alla Camera dei Deputati per illustrare ancora una volta la sua pozione integralista, secondo la quale gay e lesbiche non devono avere diritto di esistenza in uno stato che deve imporre con la forza l'eterosessualità.
La follia di quella propaganda si è concretizzata in un fallimentare appello in cui si chiedeva ai sindaci di opporsi alla celebrazione delle unioni civili, giusto a garanzia di uno stigma sociale che avrebbe garantito nuova discriminazioni verso gay e lesbiche. Il principio e che la legge vada rispettata solo se non contrastante con i propri pregiudizi, portandoci sostenere che un leghista dovrebbe potersi opporre alla celebrazione di matrimoni misto o che un qualsiasi cittadino debba poter impedire che altre persone possano vivere la loro vita. All'appello pare aver risposto solo 100 sindaci di cui uno solo ha reso noto il suo volto. Un flop bello e buono, ma la propaganda non si ferma certo dinnanzi all'evidenza dei fatti e l'associazione pare non vergognarsi nel millantare: «La raccolta delle adesioni dei Primi Cittadini alla richiesta di approvare l’emendamento in questione del ddl Cirinnà prosegue da tutta Italia: molti, pur essendo favorevoli alle unioni civili, ritengono che la clausola di coscienza sia necessaria per una questione di rispetto della democrazia e dei diritti inviolabili dell’uomo».

Il diritto a cui si riferisce ProVita sarebbe il fantomatico diritto alla discriminazione e alla persecuzione. In altre parole, il povero Hitler sarebbe stato privato del suo diritto fondamentale nel poter uccidere gay ed ebrei nei forni, perlomeno stando alla teoria esposta dall'associazione di Brandi.
Ma il peggio è contenuto nelle assurde e gravi affermazioni pronunziate da Alessandro Fiore, caporedattore di ProVita e figlio del leader di Forza Nuova, secondo il quale:

Ricordiamo a certi ignoranti che dicono che non si può sollevare obiezione di coscienza per garantirsi il diritto di “discriminare”, che ci sono discriminazioni giuste e ingiuste: un funzionario della motorizzazione che si rifiutasse di dare la patente a un cieco, opererebbe una giusta discriminazione e –se fosse costretto da una norma– solleverebbe giustamente obiezione di coscienza.
Allo stesso modo chi si rifiuta di celebrare nozze gay discrimina giustamente le coppie che pur– potendo amarsi quanto vogliono e come vogliono– non possono chiedere un riconoscimento giuridico della loro unione perché inadatta, incapace radicalmente, di giovare alla società. Il matrimonio non è un istituto che serve a “dare dignità” all’amore. Il matrimonio serve allo Stato che trae garanzia, dalla promessa degli sposi, della creazione di una formazione sociale stabile (divorzio permettendo, ahinoi) tesa a perpetuare la specie attraverso la procreazione dei figli e a fungere da ammortizzatore sociale con la cura dei figli stessi e– un domani– degli anziani.

A dirci che la definizione di matrimonio addotta dall'associazione integralista sia falsa è l'evidenza di come il matrimonio non preveda alcun obbligo alla procreazione, così come non c'è alcun divieto che impedisca a due persone in età sterile di poter veder riconosciuta la propria unione. Interessante è anche la visione per cui i figli sono un diritto degli eterosessuali che servirebbero solo a garantirgli privilegi in età avanzata.

Ma Fiore non si ferma qui ed aggiunge:

Non secondario, il rifiuto a celebrare unioni contro natura è coerente con la convinzione che le giovani generazioni vadano educate –appunto– secondo natura. Quindi non è sano offrir loro esempi “legali” di unioni innaturali e perciò più facilmente causa di insoddisfazione e infelicità per i contraenti (per non parlare dei bambini che dovessero essere comprati/adottati dagli stessi).

Naturalmente va ribadito che l'omosessualità è secondo natura e non basta certo che Fiore neghi l'evidenza per cambiare la verità. Ciò che appare contro natura è l'esistenza di gruppi integralisti che hanno dichiarato guerra alla società e che si dimostrano capaci di bestemmiare Dio pur di sostenere tesi che non hanno alcuna argomentazione valida a proprio sostegno se non l'incommensurabile odio di questa gente.

Nel corso dell'intervista di Telecapace viene invece sottolineato come l'obiettivo di ProVita sia quella di cercare di far introdurre modifiche casuali alla legge con l'unico obiettivo di modificarla e rispedirla in Senato dove, secondo quanto afferma Fiore, i numero garantirebbero maggior possibilità di affossamento da pare dell'integralismo cattolico rappresentato dai vari Giovanardi, Roccella e Gasparri. Insomma, pare proprio che persino loro sappiano che quello è un pretesto, così come sono loro a sostenere che l'unica cosa che importa a quell'associazione sia lo svolgimento di un'azione politica volta alla salvaguardia dell'omofobia e della violenza verso le minoranze.

Ma a preoccupare è soprattutto un'altro aspetto. Sappiamo che ProVita è una minoranza e che Telepace sia un'emittente ideologizzata e poco seguita, ma c'è comunque da chiedersi quale rischi possa correre una adolescente gay che dovesse avere la sfortuna di nascere in una famiglia in cui i genitori seguono quelle follie?Il fatto che Fiore sostenga che l'omosessualità sia innaturale o il fatto che Telepace sostenga che sia legittimo opporsi al diritto all'esistenza di un gay sono due posizioni che sicuramente cereranno di mettere i genitori contro i figli, in quell'ottica in cui l'ideologia falsa e dannosa di Brandi rischia di diventare causa di persecuzioni e violenze da parte di un qualche minore. E di certo i bambini vanno difesi da questa gente e dalla persecuzione auspicate dall'integralismo.
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