Tra i comuni italiani, c'è chi non vede l'ora di celebrare unioni fra persone dello stesso sesso


L'integralismo cattolico vorrebbe farci credere che tutti i sindaci d'Italia siano degli omofobi e che il loro personale pregiudizio debba avere il sopravvento sulla legge attraverso un presunto diritto che li dovrebbe permettere di rifiutarsi di svolgere i propri incarichi istituzionali se si provano una qualche forma di risentimento verso alcuni gruppi di persone.
Al di là dell'assurdità delle tesi sostenuta e della pericolosità di una simile ideologia (una volta che il pregiudizio dovesse essere ritenuto più importante della legge, automaticamente si legittimerebbe qualunque forma di discriminazione e di violenza), non va neppure trascurato come un tale atteggiamento finirebbe per colpire l'intera comunità e tutte quelle famiglie che loro sostengano di voler «difendere» da non si sa bene cosa. Da una parte si colpirebbero i figli qualora non dovessero nascere eterosessuali così come fa piacere all'integralismo, dall'altro si toglierebbero risorse che potrebbero garantire maggior benessere a tutti in un clima di maggior rispetto reciproco.

A raccontare questo aspetto della vicenda è Francesca Pinochi, assessore al turismo del Comune di Certaldo, in un'intervista rilasciata a La Nazione.
La donna spiega come la tradizione di sposarsi a Certaldo Alto porti ad incrementare il turismo. Dei95 matrimoni celebrati, solo ventinove riguardavano coppie italiane. Ventisei venivano dalla Gran Bretagna, quattordici dall'Olanda, nove dagli Stati Uniti, tre dalla Germania, due dall'Austra, due dal Canada e via discorrendo.
Il business dei matrimoni rende al comune circa 35.000 euro all'anno, ma l'importanza appare strategica per tutti gli operatori del territorio. Albergi, ristoranti, negozi e tutto il settore terziario trae beneficio dai visitatori e permette di far funzionare l'economia.
È in questo clima che l'assessore non ha dubbi sul fatto che la sua città stia attendendo con ansia l'approvazione della legge sulle unioni civili, pronta a candidarsi come scenario per la celebrazione delle unioni fra persone dello stesso sesso. Un gesto di civiltà, ma anche una fonte di ricchezza e di benessere per tutto il territorio.
Per proprietà transitiva, vien da sé che un sindaco che volesse escludere il proprio paese, non solo starebbe ledendo i diritti fondamentali dell'uomo, ma provocherebbe anche danni all'economia dell'intera comunità sulla base di un personalissimo pregiudizio.
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