Adinolfi: «È in corso un golpe che potrà essere fermato solo votandomi»


È noto che Mario Adinolfi spera di ottenere consenso politico attraverso una battaglia d'odio contro gay e lesbiche, in quell'ottica in cui la legittimazione del pregiudizio e della violenza possano essere apprezzati da chi nasconde ideologie fasciste dietro a presente scuse religiose. La teoria è semplice: non sono loro ad essere cattivi, è Dio che odia le persone che a loro non piacciono. da qui il sostenere che non si sia nulla di male nel promuovere discriminazioni, omofobia e violenze di genere.
Per questo motivo la sua campagna elettorale si sta combattendo sulle pagine dei siti integralisti, ricolme di gente assetata di odio pregiudizi ed odio verso le minoranze. Ed è dalle pagine del solito Intelligonews che il leader integralista si lancia in affermazioni sconcertanti.

Si parte con il sostenere che la fiducia alla legge sulle unioni civili sarebbe da ritenersi «al limite del golpe». Forse sapendo come sia l'ostruzionismo ad aver permesso di negare alle minoranze i loro diritti costituzionali, aggiunge che: «C'è un solo modo per difendere i principi non negoziabili: non negoziare».
Ovviamente non manca neppure un uso politico della religione, giungendo a sostenere che l'essere cattolico debba spingere le persone ad agire contro la dignità del prossimo e contro i diritti dei minori:

Non servono operazioni di cosmesi, servono operazioni sostanziali. Questa legge viola principi forti per i cattolici, attacca la famiglia, apre alla possibilità che i bambini vengano acquistati tramite la procedura dell'utero in affitto. È, inoltre, una legge incostituzionale. C'è un solo modo per difendere i principi non negoziabili: non negoziare. Chi negozierà si farà corresponsabile del mantenimento di questa situazione.

Buffo che si torni sempre a parlare di maternità surrogata anche dopo lo stralcio delle stepchild adoption. Non che le due cose siano davvero collegate, ma questa è la bugia con cui l'integralismo cattolico giustificava la sua crociata d'odio. Ed ora che quella parte non c'è più, si sostiene che esista ancora quasi come se quell'uomo che vive ripetendo a pappagallo alcuni slogan slegati dalla realtà non sia stato in grado di riformulare un nuovo pensiero da propinare ai bigotti.

Si sfiora il ridicolo anche nel suo appello al Presidente della Repubblica:

Intanto io al Presidente della Repubblica ancora mi appello. Mi aspetto che rinvii alle camere una legge anticostituzionale e stigmatizzi tutte le procedure con cui la Costituzione è stata violata. La fiducia sui temi etici è qualcosa che è al limite del golpe. Peraltro Renzi non ha neanche le ragioni politiche per metterla alla Camera, dato che lì i numeri li ha. Lo ha fatto solo come ennesimo sfregio ai cattolici e alla democrazia.

Ma la vera follia è la risposta che Adinolfi riserva alla domanda dell'intervistatore, ovviamente pronto a sostenere che non si possa essere cattolici se non si odiano i gay. Secondo Adinolfi «i cattolici» dovrebbero reagire ad una legge sui diritti civili in un modo curioso:

Dando un segno fortissimo alle urne. E l'unico modo per farlo è votare il Popolo della Famiglia. Se il 5 giugno il Popolo della Famiglia farà un risultato straordinario ci sarà questo segnale. Se i cattolici continueranno a votare chi ha tradito i principi non negoziabili allora saranno artefici del loro destino.

Insomma, i cattolici sarebbero chiamati a votare lui, che da sindaco potrà sicuramente cambiare le leggi dello stato e non certo rimanere in un angolo a godersi i soldi pubblici che deriverebbero da un immeritato stipendio. E magari qualcuno gli crede pure...
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