Attraverso i movimenti anti-gay, Luca Volontè spera di trasformare l'Italia in una nuova Ungheria di Orban


Luca Volontè è a capo della Fondazione Novae Terrae, presidente della Dignitatis humanae Institute, e membro del Board of Trustees della CitizenGo, ICLN. È stato membro del Parlamento italiano per diciotto anni e presidente del gruppo PPE-democristiano all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa dal 2013. Nel direttivo della sua fondazione compaiono nomi di noti avvocati anti-gay, come Gianfranco Amato e Simone Pillon. Documenti riservati hanno mostrato il nome id Volonté anche fra i vertici del World Congress of Families.
Lo scorso febbraio è sulle pagine del sito della Witherspoon Institute che l'uomo ha firmato un articolo volto a spiegare ideologie e tecniche della sua crociata anti-gay in Europa.

Il suo lungo discorso esordisce con un attacco alla Spagna, sostenendo che «quando Josè Luis Zapatero ha vinto le elezioni del 2004 in Spagna cattolica, poche persone veramente capito quello che la sua vittoria avrebbe innescato in quel paese e in tutta l'Europa». «Attraverso le sue leggi a favore del divorzio breve, del matrimonio omosessuale, e l'inseminazione artificiale, Zapatero ha lasciato un'eredità indimenticabile di danni nella sfera-danno sociale e culturale che sembra quasi impossibile da riparare».
«Una delle prime persone a prevedere questa sfida epocale è stato Ignacio Arsuaga, fondatore di Hazte Oir. Lavorando in collaborazione con i leader di diversi movimenti e reti che supportano i valori della vita e della famiglia, così come i giuristi che difendono la libertà di educazione e di coscienza, Hazte Oir lanciato diverse manifestazioni per protestare contro le leggi approvate dalla maggioranza socialista parlamentare e dei cambiamenti culturali che imporre al resto della nazione».
Per noi italiani, il nome di Hazte Oir è nota soprattutto per la piattaforma Citizen Go che viene utilizzata dalla Manif Pour Tous e da altre realtà integralista per lanciare le loro petizioni online, ospitate dunque in piattaforme dedicate che non prevedono verifiche di terzi e che puntano alla creazione di un vero e proprio un database di integralisti.
Volonté passa poi a tirare in balli il Vaticano, affermando che «La Chiesa Cattolica ufficialmente supportata solo una manifestazione della società civile europea: la grande manifestazione contro la proposta del governo italiano Prodi (2006-2008) a favore dei DiCo (diritti e doveri per stabilmente conviventi persone). Il Family Day del 12 maggio 2007, ha riunito 1,5 milioni di persone in piazza San Giovanni a Roma, fermato con successo l'adozione della legge a favore del partenariato civile fra persone dello stesso sesso. Il disegno di legge è stato messo da parte e il governo Prodi ha perso la fiducia del Parlamento nel gennaio 2008, sette mesi dopo la grande manifestazione di Piazza San Giovanni. Ma la lotta era tutt'altro che finita. Nel 2015 il governo italiano, sotto la guida del socialista Matteo Renzi, ha manifestato l'intenzione di adottare due nuove leggi nel 2016: uno legalizzare il matrimonio omosessuale, tra cui l'adozione di bambini per le coppie omosessuali, ed uno contro l'omofobia. In risposta, più di un milione di italiani sono scesi per le strade di Roma il 20 giugno 2015, per protestare contro i piani del governo, che comprendeva l'aggiunta di ideologia di genere ai programmi scolastici. Massimo Gandolfini, coordinatore nazionale del comitato "Difendiamo I nostri figli" ha annunciato che un'altra manifestazione nazionale si sarebbe svolta nelle settimane successive».

Secondo Volontà, i diritti delle minoranze sarebbero da intendersi come una distrazione: «A causa della crisi finanziaria del 2008 e delle sue tragiche conseguenze, come la mancanza di cibo e l'aumento della povertà, i leader politici hanno iniziato a creare confusione e dibattiti inutili per distrarre il pubblico dalla propria inettitudine. Infatti in Spagna, Grecia, Irlanda e Portogallo, tutti i governi socialisti europei hanno sperimentato enormi dibattiti pubblici nel bel mezzo delle loro crisi economiche. Invece l'Ungheria ha visto un ritorno ai valori tradizionali attraverso il grande trionfo di Victor Orban in occasione delle elezioni ungheresi 2010: tra il 2011 e il 2013 la nazione chiaramente definito radici cristiane, la famiglia e la vita umana come base dei suoi valori nazionali. Non sorprende che la modifica costituzionale ha scatenato una reazione vizioso da numerose istituzioni europee, che ha risposto ai cambiamenti con l'aggressione senza precedenti verso l'Ungheria e i suoi leader, sino al punto da avviare procedure d'infrazione contro di loro politici. La posizione coraggiosa e impopolare dell'Ungheria rappresenta una fase fondamentale per l'attuale dell'evoluzione positiva che sia sta lentamente avvenendo in molti paesi europei e tra i cittadini europei».
Secondo Volontè, «le modifiche costituzionali e il coraggio mostrato da Orban e l'intera Ungheria nel corso di questi anni di critiche e di aggressione dare un esempio incoraggiante di altri paesi e molti cittadini europei, come si è visto nella recente vittoria dei conservatori in Polonia».

L'uomo si lancia poi nel sostenere che «insieme con la Polonia e l'Ungheria, gli altri paesi europei hanno visto grandi movimenti di cittadini che esercitano i loro diritti democratici a modo creativo e adeguatamente prendere posizione contro le leggi ritenute ingiuste e pericoloso per i principi di uguaglianza ei diritti dei bambini, in particolare nel Regno Unito e in Francia». Il riferimento sarebbe alla Manif Pour Tous francese e alla Coalizione per il matrimonio inglese, secondo quell'idrologia per cui è da lodare chiunque si batta contro i diritti altrui.
Lodi vengono riservati anche all'associazione ultracattolica "Alleanza nelle difesa dei bambini" che in Slevenia ha lanciato due referendum che, grazie all'assenza del quorum e alla forte partecipazione dell'integralismo cattolico, ha assoluto il matrimonio egualitario ed ha modificato la Costituzione per ridefinire il matrimonio come un'unione esclusiva fra uomo e donna. Interessante è il passaggio in cui Volontà sottolinea come il successo alle urne «ha visto ottimi risultati, soprattutto dopo l'appello del Papa aperta Francesco a favore dell'iniziativa pro-famiglia». Papa Francesco sarebbe dunque stato determinante nello spinare la strda all'integralismo e a quello che Volonté sostiene siano norme «per evitare che l'adozione lgbt e la promozione della ideologia di genere nelle scuole, e di estendere la libertà di educazione». Bhe, i bambini che non avranno una famiglia perché gli integralisti odiano i gay sappiano che dovranno ringraziare il Papa per la loro mancata adozione.
Riguardo alla Romania dice che «il popolo ha respinto due proposte legislative destinate ad approvare il matrimonio omosessuale. Il prossimo maggio un pro-vita e di alleanza pro-famiglia presenterà le firme per annunciare un referendum costituzionale ribadendo matrimonio naturale e la famiglia come madre, padre, figli e nel diritto rumeno».
I toni cambiano solo nel caso dell'Irlanda, dove si sostiene che il risultato del referendum sarebbe dipeso dal fatto che gli attivisti lgbt avrebbero «ricevuto enorme sostegno finanziario da parte dei donatori internazionali, tra cui negli Stati Uniti. Dopo gli scandali della Chiesa cattolica di questi ultimi anni, il No Campaign aveva poche speranze di vittoria. L'elezione irlandese era la prima volta che un movimento LGBT ha vinto un referendum in Europa, ma la sua vittoria è stata in gran parte il risultato della sua eccessivamente elevata spesa campagna. Il quaranta per cento della popolazione irlandese ha continuato a dichiarare opposizione a questa applicazione ideologica». Anche qui, dunque, si sottolinea come l'omofobia globale sia sempre e solo riconducibile alla Chiesa Cattolica.

Volendo riassumere, Volonté considera le vittorie ultranazionaliste e neofasciste quali grandi risultati della Chiesa, mentre i diritti lgbt sarebbero colpa degli Stati Uniti di Obama. E il tutto grazie a persone che lavorano incessantemente per difendere l'omofobia, come i «molti dei migliori giuristi del continente che si impegnati a promuovere il diritto d'iniziativa dei cittadini europei, chiedendo alle istituzioni europee di proteggere i principi di autonomia e sussidiarietà degli Stati membri dell'UE nell'adottare una definizione vincolante del matrimonio come un'unione esclusiva tra un uomo». Il riferimento è a quella vergognosa raccolte firme denominata "Mum Dad & Kids" che in Italia viene promossa dall'associazione ProVita Onlus.
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