Bitonci all'attacco: «Io non celebrerò unioni gay»


Passata la legge, iniziano a registrarsi le prime violente reazioni di chi vuole ostentare una posizione volta a negare pari dignità a tutti i cittadini. Tra questi non poteva marcare il sindaco leghista Massimo Bitonci, già finito alla ribalta delle cronache per la sua censura di qualunque libro si proponesse di insegnare ai bambini il rispetto di tutte le famiglie.
Nonostante la sua carica istituzionale lo porti a rappresentare uno stato laico, l'uomo non ha mancato di sostenere che le leggi debbano basarsi su presunti dogmi religiosi anche se in contrasto con i diritti umani delle persone: «Rispetto i sentimenti di ciascuno e ritengo che chiunque possa esprimere la propria affettività nelle forme che gli sono congeniali, purché non lesive del diritto degli altri e, soprattutto, dei minori. Credo tuttavia che il matrimonio fra coppie eterosessuali, come sacramento per i cristiani e come contratto per chi cristiano non è, abbia una funzione sociale che va tutelata».

Sinceramente c'è da chiedere perché il leghista accetti i matrimoni tra coppie che non vogliono o non potranno avere figli, dato che il sindaco si è lanciato nella ridefinizione del matrimonio giuridico come un qualcosa che servirebbe solo ed esclusivamente alla procreazione. Cosa curiosa, dato che forse Bitonci ignora che i figli possono venire al mondo anche fuori dal matrimonio (cosa che non dovrebbe essere possibile se la funzione del matrimonio fosse solo quella). Eppure lui afferma: «Il matrimonio è aperto alla vita e genera, attraverso i legami familiari e di parentela, un patrimonio di relazioni senza le quali la nostra comunità andrebbe verso la dissoluzione. Lo Stato ha il dovere di sostenere e promuovere la cultura della famiglia e l'esclusività del matrimonio fra coppie eterosessuali. Senza questa cultura e senza il matrimonio, esso stesso non avrebbe alcun futuro, anche dal punto di vista demografico. A meno che qualcuno non contempli il ricorso a tecniche di riproduzione quali l'utero in affitto, che riducono la vita nascente a merce e, peggio, a oggetto di diritto per i genitori, a scapito della sua natura di soggetto di diritto individuale».
Insomma, Bitonci pare ignorare che i gay hanno sperma fecondo esattamente come gli eterosessuali che ci siano tanti modi per creare la vita anche senza la necessità di cover ricorrere alle solite semplificazioni populiste di un certo estremismo cattolico.

A confermarci come il suo problema sia il garantire rispetto ai gay, l'uomo ha poi affermato che lui si rifiuterà di celebrare in prima persona quelle unioni, quasi a voler sottintendere che lui è il sindaco della popolazione eterosessuale ma non di quella omosessuale che vive nella sua città.
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