Ecco perché Mario Adinolfi è una minaccia per la libertà religiosa


Mario Adinolfi è un uomo che pare non farsi troppi problemi nel fasi beffa di Dio. Ogni suo discorso è intriso di riferimenti religiosi non sempre così logici: dice che ci vuole un «presidente cristiano» che faccia leggi «cristiane» per imporre il matrimonio «cristiano». Dice che vuol fare il sindaco «cristiano» che renderà Roma una città «cristiana» in cui sia proibita qualunque realtà non «cristiana».
Certo, si potrebbe tranquillamente obiettare che la su ideologia di morte non abbi alcunché di cristiano, ancor più considerati i suoi progetti per la promozione di cliniche abortisti che illegali che possano mietere un numero sempre maggiore di vittime come avveniva prima della legge 40. Ma si sa che l'integralismo tiene più alla facciata che alla sostanza, così come il metro di giudizio è sempre e solo la persona che decide che cosa imporre (ovviamente nel nome nel nome di un Dio, sempre utile ad evitare spiegazioni spesso inesistenti per propri diktat liberticidi). Siamo dinnanzi ad un uomo che ha divorziato e che ora chiede che agli altri sia negata la sua stessa libertà, quindi tanto basta a capire di che personaggio si stia parlando.
Comunque sia, facciamo finta che abbia ragione e facciamo finta che davvero la religione sostenga quell'odio che lui è solito attribuirgli. Anzi, esageriamo e facciamo persino finta possa vincere tutte le elezioni ed attuare il suo programma. Ebbene, la libertà religiosa sarebbe da dirsi morta perché non ci sarebbe alcuna fede nel compiere azioni che vengono imposte per legge.
Probabilmente l'ego di Adinolfi potrebbe anche non essere d'accorso, ma facciamo finta che Gesà Cristo conoscesse il cristianesimo meglio di lui. Gesù invitava la gente a seguirlo e non ha mai obbligato nessuno a fare ciò che diceva lui. Suggeriva, predicava, dialogava, ma non imponeva alcunché.
Anzi, se prendiamo la sua storia e la analizziamo dal punto di vista di un credente, è facile ipotizzare che avrebbe anche potuto risparmiarsi la passione. I dogmi dicono che lui è Dio e che Dio è onnipotente, quindi bisogna presumere che avrebbe potuto facilmente fermare due romani armati di lancia. Eppure Gesù decise di farsi crocifiggere per concedere la libertà di scelta ai suoi carnefici. Possibile che lui fosse pronto a morire per non ledere i diritto altrui mentre Adinolfi pretende che il suo presunto credo religioso sia imposto in modo tale che sia vietato anche solo pensarla diversamente? Quello non è libertà religiosa, quello è l'integralismo che si osserva in Siria!
Come può Adinolfi non rendersi conto che la laicità dello stato è la prima garanzia della libertà religiosa, dato che è grazie ad essa che si avrà la possibilità di scegliere e di poter avere merito per la strada che si è deciso di percorrere?
Facciamo un ulteriore esempio. Adinolfi dice che il sesso al di fuori del matrimonio sia un peccato gravissimo. Ne dovrebbe conseguire che la sua idea lo porti a sostenere che sia lodevole scegliere di non praticarlo. Ma qualora lui dovesse chiudere tutti i locali in cui è possibile fare sesso (così come ha promesso di fare), dove sarebbe il merito nel vivere nell'impossibilità di entravi piuttosto che aver scelto di non entrarvi? sarebbe un merito per Adinolfi o alla libertà di religione di chi vuole poter scegliere di non frequentare determinati posti per presunte motivazioni religiose?
Siamo giunto all'assurdo in cui si cita Dio per sostenere che alcuni sindaci debbano poter rifiutarsi di riconoscere l'unione di persone che avrebbero tutto il diritto di fare le proprie scelte. E il presidente della Cei sostiene che quello sarebbe una presunta "libertà religiosa". Bhe, se così fosse, un credente che sostenesse tale tesi dovrebbe inevitabilmente pensate che Dio sia un incapace che non è stato in grado di impedire ciò che loro vogliono vietare, evidentemente reputandosi migliori e più capaci di Dio. Ma può essere cosnisderata una libertà religiosa il volersi sostituire a Dio per limitare la libertà altrui?
In fondo lo Gesù stesso che mise in guardia i suoi dicendo: «Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno».
4 commenti