Il Giornale sputtana Marchini: le sue sparate omofobe servono ad ottenere l'appoggio politico dei vescovi


Non stupisce che Il Giornale stia facendo di tutto per sostenere i candidati sindaci di Silvio Berlusconi, anche se in alcuni articoli pare si sfiori la fantapolitica nel descrivere il candidato di Forza Italia pronto a volare nei sondaggi grazie alla sua omofobia.
Tutto ciò viene sostenuto in un articolo dal titolo "Il no alle nozze gay proietta Marchini verso il ballottaggio". Naturalmente bisognerebbe vedere che sondaggi siano stati citati, così come sarebbe interessante capire di quali fantomatiche "nozze gay" si stia parlando dinnanzi ad un uomo che si è detto pronto a rifiutarsi si trascrivere unioni civili che purtroppo non sono certo nozze. Ma si sa, in politica e in propaganda l'importante è far percepire un qualcosa che porti voti e non certo raccontare la verità.

Ma il passo forse più interessante è quello in cui Il Giornale finisce involontariamente per dichiarare che il loro candidato sindaco non avrebbe alcuna idea seria da proporre ed è per quello che si sarebbe affidato a dichiarazioni populiste volte ad ottenere appoggio politico da parte della chiesa e dell'integralismo cattolico. Scrive il quotidiano della famiglia Berlusconi:

L'imprenditore romano è finito nel mirino di molte critiche per la dichiarata indisponibilità a celebrare matrimoni gay e per le sue parole sulla sacralità del matrimonio. In realtà questa uscita potrebbe consolidarne il consenso stando a quanto dice Nicola Piepoli, fondatore dell'Istituto Piepoli: «Alfio Marchini è l'unico che potrebbe vincere contro la candidata M5S Virginia Raggi ma ha bisogno di almeno due o tre punti in più per essere sicuro di arrivare al ballottaggio». «Con le affermazioni fatte sulle unioni civili -spiega- Marchini ha guadagnato un paio di punti e forse la vittoria. A Roma l'appoggio della Chiesa è ancora molto importante, a differenza di Milano, dove si giudicano le cose in maniera laica».

Insomma, la sparata omofoba sarebbe servita solo a compiacere il clero nella speranza di avere un appoggio politico alle elezioni. Il tutto nell'evidenza di come un sindaco non possa certo opporsi al rispetto delle leggi e di come lui non potrà fare assolutamente nulla per togliere i diritti costituzionali delle famiglie gay sulla base dei suoi personali pregiudizi.
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