La campagna elettorale della Lega, tra insulti omofobi e legittimazione dell'omicidio


Il populismo è ciò che anima partiti come la Lega Nord, sempre pronti a legittimare qualunque forma di odio e di pregiudizio in cambio di voti. Si tratta di una modalità comunicativa semplice: se manca il lavoro e non è facile crearne di nuovo, basterà dire che loro impediranno agli stranieri di lavorare e non servirà muover e un solo dito. probabilmente anche la situazione non cambierà, ma nel frattempo quel pregiudizio basterà ad avergli garantito lauti stipendi e facili poltrone.
In questo clima di intolleranza e di ricorsa del pregiudizio, le ultime battaglie di Matteo Salvini si basano sul sostenere che chiunque debba avere il diritto di uccidere le persone da cui si sente minacciato, senza regole e senza responsabilità. Tal motto viene riproposto nei suoi manifesti attraverso lo slogan «la difesa è sempre legittima». Se davvero fosse così, evidentemente che chi vede la propria famiglia minacciata dalla politica fascista della Lega dovrebbe avere il pieno diritto di sperare a Salvini e difendersi dal suo pregiudizio... ennesima dimostrazione di slogan che paiono volti a legittimare odio cieco senza neppure stare a ragionare sulle conseguenze di simili aberrazioni.
Altri manifesti si basano su generalizzazioni e falsificazioni risguardo a quello che i cattolici amano chiamare "utero in affitto", nuovo cavallo di battaglia dell'integralismo religioso. Anche in questo caso la lega pare non curarsi di come il loro partito promuova l'agenda della Russia, ossia un Paese in cui le donne vengono davvero costrette a produrre figli per le coppie eterosessuali italiane (con tanto di garanzia dell'anonimato della madre biologica sull'atto di nascita).
ma il peggio è un agghiacciante manifesti realizzato a Milano dal candidato leghista Sofo, nel quale si passa direttamente all'insulto delle minoranze con lo slogan «Togliere il monopolio delle politiche sociali alla lobby LGBT».

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