la NuovaBQ e l'invito al martirio contro i diritti lgbt


All'interno della sua incessante attività di promozione dell'odio, La Nuova Bussola quotidiana torna a sostenere che gli altri rappresentino una «minaccia» per sé stessi. Non si tratta certo di un'ideologia nuova, dato che le loro pretese paiono identiche a quelle che vennero invocate dei nazisti per perseguitare gli ebrei nel nome di una fantomatica «difesa della razza». Oggi come allora, l'attacco alla dignità umana e al creato viene compita nel nome di Dio sulla base di un contrasto a qualunque differenza naturale possa mettere in discussione il proprio ritenersi la miglior creazione di Dio mai realizzata, meritevole di maggiori privilegi sulla base di un presunto diritto di nascita.

Scrive Lorenzo Bertocchi:

La difesa della famiglia non consiste in una “guerra ideologica”, ma “si tratta in realtà di difendere noi stessi, i nostri figli e le generazioni future da una ideologia demoniaca (quella del gender) che dice che i bambini non hanno bisogno di una mamma e un papà. Questa ideologia nega la natura umana e mira ad estirpare Dio da intere generazioni”.
Forti e chiare sono risuonate a Washington le parole del cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione vaticana per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Intervenuto al tradizionale National Prayer Breakfast il porporato africano, già protagonista su questi temi al doppio sinodo sulla famiglia, ha detto che “la battaglia per preservare le radici del genere umano è forse la più grande sfida che il nostro mondo ha dovuto affrontare fin dalle sue origini”. Per questo Sarah non ha mancato di richiamare agli oltre mille partecipanti l’esempio di San Giovanni Battista, che pagò con il martirio la difesa della santità del matrimonio.

Se la premessa è quella truffa culturale volta a sostenere esista un fantomatico «gender», grave e preoccupante è come si voglia utilizzare la figura di Giovanni Battista per chiamare le persone a sacrificare la propria vita per impedire il riconoscimento dei diritti delle minoranze. Praticamente è lo stessa ideologica con cui l'Isis uccide chi ascolta musica occidentale o chi è ritenuto "colpevole" di amare una persona del proprio sesso.

L'articolo torna poi a sostenere che i cristiani debbano sentirsi perseguitati nel non essere liberi di perseguitare il loro prossimo attraverso leggi violente che neghino dignità e diritti ad alcune porzioni della società:

“Non abbiate paura di proclamare la verità con amore, in particolare sul matrimonio secondo il disegno di Dio”, nella consapevolezza che oggi i cristiani devono confrontarsi con una persecuzione che non è soltanto fatta di violenze fisiche, ma anche “politica, ideologica e culturale”. Soprattutto nel nostro mondo “occidentale” questa forma di persecuzione, definita spesso come martirio bianco, non è difficile da riscontrare. D’altra parte, ha sottolineato il cardinale, l’orizzonte culturale in cui l’Occidente si muove è quello di un generale misunderstanding per cui “il bene diventa male, il bello è il brutto, l’amore diventa la soddisfazione di primordiali istinti sessuali, e la verità è relativa. (…) Oggi, nelle società avanzate, tutti i tipi di immoralità non solo vengono accettate e tollerate, ma anche promosse come un bene sociale”. Si capisce quindi come andare controcorrente non possa che comportare una qualche forma di persecuzione.

Il sostenere che la violenza contro la liberà individuale sia una «difesa della famiglia» torna ad essere riproposto in modo quasi ossessivo, in quella formula tipica della propaganda in cui basta ripetere una bugia per renderla una verità assoluta:

“La rottura delle relazioni fondamentali nella vita della persona –attraverso il divorzio, o imposizioni di modelli distorti di famiglia come la convivenza e le unioni dello stesso sesso– è una ferita profonda che chiude il cuore all’amore oblativo fino alla morte, e conduce al cinismo e alla disperazione”. Si tratta, in profondità, di quella malattia spirituale che molti cominciano a intravedere come il vero male del mondo post-moderno. “Questo”, dice Sarah, “è il vero motivo per cui è così importante la lotta per difendere la famiglia, la prima cellula per la vita della Chiesa e di ogni società. Non si tratta di idee astratte. Non è una guerra ideologica tra idee concorrenti”, ma è in ballo l’uomo.
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