L’armata del pensiero unico all'attacco dei gay


Il pensiero unico dell'integralismo cattolica ha deciso di uscire allo scoperto attraverso un progetto denominato "A reti unificate". Ad aderirvi sono realtà note come Corrispondenza Romana, Cultura Cattolica, Il Timone, La Croce, La Nuova Bussola Quotidiana, Notizie Provita, Osservatorio Van Thuan e Tempi, tutte pronte a pubblicare i medesimi articoli nel medesimo ordine attraverso un preciso schema di indottrinamento dei loro lettori contro la legge Cirinnà. Il tutto, ovviamente, proponendo quello che deve essere il pensiero unico a cui aderire per dare libero sfogo ai propri pregiudizi e al proprio odio verso la felicità altrui.
A portare il loro "contributo" saranno sempre gli stessi nomi che da mesi e mesi ripetono sempre le stesse cose: troveremo così i pensieri di Paolo Panucci (avvocato e consigliere dell'Unione Giuristi Cattolici Italiani), Stephan Kampowski (professore ordinario presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II), Tommaso Scandroglio (docente presso l’Università Europea di Roma), Stefano Fontana (direttore dell'Osservatorio internazionale Cardinale Van Thuan sulla Dottrina sociale della Chiesa) e Roberto Marchesini (psicologo e psicoterapeuta). Insomma, né più e né meno delle stesse voci che hanno creato isteria e alimentato omofobi ultimi ultimi anni proprio attraverso quegli stessi giornali.

Ovviamente il tutto viene lanciato con i soliti toni allarmisti di chi sostiene che l'estensione dei propri diritti ad altri sia un pericolo per il proprio status quo, motivo per cui il gruppo di presenta con un linguaggio da guerra civile:

Quando è in pericolo la vita, la famiglia, la libertà, l’educazione, la religione, il bene comune, la piattaforma A reti unificate chiama a raccolta chi tra i media vuole intervenire nel dibattito per incoraggiare, spronare, denunciare, avvertire e far riflettere i lettori al fine di innescare nell’opinione pubblica una sana reazione a catena.

Il loro problema è che due gay possano veder riconosciuto il loro rapporto anche se la stampa cattolica ha fatto di tutto pur di farli passare come dei "malati" che dovrebbero rinunciare alla propria identità e sessualità al solo fine di compiacere i loro carnefici. Non va infatti dimenticato come le testate coinvolte non si siano limitate ad innervarsi la fantomatica "ideologia gender", ma spesso e volentieri si sono spinti a propagandare l'idea che l'omosessualità possa e debba essere "guarita". Dicono:

L’approvazione della Legge Cirinnà, che dà un riconoscimento giuridico alle unioni civili fra persone dello stesso sesso, rappresenta un altro passaggio decisivo nel processo di dissoluzione del nostro Paese, iniziato con l’introduzione del divorzio. Un svolta epocale che, dopo la lunga battaglia per evitarla, richiede una attenta riflessione per comprenderne appieno la portata e le sfide che si parano avanti. Per questo alcune testate e siti cattolici - che hanno combattuto la battaglia per fermare questa deriva - hanno deciso di collaborare proponendo l’uscita contemporanea di una serie di articoli che analizzano la Legge Cirinnà per coglierne tutta la portata distruttiva e per offrire alcune indicazioni sul “dopo”.
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