Lo Giudice propone un disegno di legge per proibire le "terapie di conversione" sui minori


In Italia l'Ordine degli Psicologi riconosce l'antiscientifica e la pericolosità delle fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità, motivo per cui il codice deontologico prevede l'espulsione dell'albi di qualunque professionista osi mettere a rischio la salute psicofisica dei propri pazienti sulla base di simili forme di tortura. Di contro, lo Stato non ha mai assunto alcuna posizione ufficiale ed esistono sedicenti gruppi cristiani che non si fanno problemi a praticarle, nonostante il rischio di spingere all'autolesionismo o al suicidio le vittime del loro pregiudizio.
In numerosi stati tale barbarie è stata vietata almeno nei confronti dei minori, vittime innocenti che rischiano di vedersi strappare la vita da sedicenti cristiani privi di scrupoli e da genitori inetti incapaci di accettare il loro orientamento sessuale. Il tutto grazie a quell'impunità che circonda chiunque uccida nel nome di Dio, tutelato anche dall'assordante silenzio di una Santa Sede che non prende provvedimenti contro simili crimini e che di fatto ne diventa complice (non si trattasse di gruppi cristiani, questa gente sarebbe probabilmente già in carcere con l'accusa di concorso in omicidio).

Ora è il senatore Sergio Lo Giudice a tentare di lanciare una proposta di legge che possa quantomeno tutelare i bambini dalle grinfie dell'integralismo cattolico. Dal suo sito spiega: «La letteratura scientifica ufficiale negli anni ha condannato unanimemente le teorie antiscientifiche che sostengono la possibilità di convertire gli orientamenti sessuali non eterosessuali. I trattamenti in questione possono avere effetti disastrosi sulla psiche delle persone che vi si sottopongono. In occasione della giornata internazionale contro l'omotransfobia promuoviamo un nuovo impegno sul fronte della lotta alla stigmatizzazione delle persone lgbti, attraverso una proposta che per legge vieti le cosiddette "terapie riparative" sui​ più deboli, i​ minori».
«Il provvedimento -prosegue Lo Giudice- individua le figure professionali (psicologo, medico psichiatra, psicoterapeuta, terapeuta, consulente clinico, counsellor, consulente psicologico, assistente sociale, educatore o pedagogista) alle quali è fatto divieto di applicare le suddette terapie di conversione su soggetti minorenni, pena la reclusione fino a due anni e la multa da 10.000 euro a 50.000 euro. Per le professioni che richiedono una speciale abilitazione dallo Stato, la condanna comporta la sospensione dall’esercizio della professione da un minimo di un anno a un massimo di cinque anni. Il ddl trae ispirazione da una analoga proposta di Barack Obama che nell’aprile 2015 ha dato il suo sostegno a una proposta di legge intitolata a Lelah Alcorn, una transgender sedicenne che si è tolta la vita in seguito ai vari tentativi della famiglia di reprimere la sua identità e di "curarla" dalla sua condizione».
Il disegno di legge è già stato sottoscritto, tra gli altri, anche dalle senatrici e dai senatori Bocchino, Capacchione, Cardinali, Cirinnà, Dalla Zuanna, De Petris, Gatti, Guerra, Idem, Lo Moro, Lumia, Mastrangeli, Orellana, Palermo, Pegorer, Ricchiuti e Spilabotte.
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