Secondo Papa Francesco, ogni persona ha il diritto di essere il primo carnefice dei suoi fratelli


Pare proprio che Papa Francesco voglia entrare a far parte della lobby integralista di chi è pronto a sostenere che Dio sia un oggetto da sfruttare come un'arma di offesa, in altro modo non si potrebbe spiegare la sua ingerenza sulla legge italiana nel pretendere che ogni persona possa rivendicare il presunto diritti di dare libero sfogo al suo odio e di manifestare il suo disprezzo verso i fratelli nel negare i loro diritti fondamentali alla dignità e alla vita.
È quanto il pontefice ha dichiarato quotidiano cattolico francese La Croix in occasione dell'approvazione della legge sulle unioni civili. Secondo Francesco, «spetta al Parlamento discutere, argomentare, spiegare, dare le ragioni. È così che una società cresce. Tuttavia, una volta che una legge è stata approvata, lo Stato deve anche rispettare le coscienze. Il diritto all'obiezione di coscienza deve essere riconosciuto all'interno di ogni struttura giuridica, perché è un diritto umano. Anche per un funzionario pubblico, che è una persona umana. Lo Stato deve anche prendere in considerazione le critiche. Questa sarebbe una vera e propria forma di laicità. Non si possono accantonare gli argomenti proposti dai cattolici dicendo semplicemente che “parlano come un prete”. No, essi si fondano su quel tipo di pensiero cristiano che la Francia ha così notevolmente sviluppato».
Quindi la Chiesa Cattolica sdogana l'invito a poter giudicare la pagliuzza del proprio fratello nella piena noncuranza della trave che si ha nel proprio occhio, legittimando azioni violente volte a negare i diritti civili altrui senza mai mettere in discussione i propri.
Stando a questa teoria, allora anche noi dovremmo avere il diritto di professare la nostra obiezione di coscienza ai concordato che sottraggono i beni della popolazione per finanziare le ricchezze vaticane, peccato che è facile presumere che da quell'orecchio i vescovi non saranno così disposti ad adottare lo stesso metro di misura. Ecco dunque che esiste un obbligo a finanziare quei carnefici che pretendono che la discriminazione venga ritenuta un diritto umano.
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