"Trans. Storie di ragazze XY" di Monica Romano Mursia


Brenda è morta il 20 novembre, proprio nella giornata della memoria transgender. Quale sarà stato il suo cognome? Per i giornalisti noi trans non abbiamo il cognome, solo il nome. Solitamente si fanno beffa di noi e, strizzando l’occhio al lettore, lo mettono fra virgolette. Non contenti declinano participi e pronomi al maschile, cancellando una vita intera con la semplice scelta di una vocale. I peggiori usano definizioni offensive come «travestito» o «viado», parola spaventosa che in portoghese significa «deviato». Il suono, le immagini evocate, il contesto culturale che gli ha dato vita, tutto mi spaventa in questa parola. «Il viado Brenda ucciso da esalazioni di fumo». «Brenda: morto carbonizzato il travestito coinvolto nel caso Marrazzo». Il cognome di quella ragazza era Mendes Paes. Quali saranno stati i suoi sogni, i suoi pensieri, la sua storia? Quale opinione avrà avuto di quei «cronisti» che la rincorrevano nell’atrio di un portone?

È di questo che si occupa "Trans. Storie di ragazze XY" di Monica Romano Mursia. Il volume sarà presentato dall'autrice (accompagnata da Daniela Tomasino e Mirko Pace) il 1° giugno alle 18.30 nello spazio Dehors dei Cantieri culturali alla Zisa a palermo. L'evento si svolge nell'ambito della sesta edizione del Sicilia Queer FilmFest, il festival che ha preso il via domenica 29 maggio e proseguirà sino al 5 giugno.
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