Unione civili: Salvini invita i suoi a non rispettare la legge, le destre annunciano un referendum abrogativo


«Sindaci della Lega, disobbedite». Così Matteo Salvini ha invitato i suoi a non rispettare la legge sulle unioni civili in modo da compiacere i più bassi pregiudizi del suo elettorato. Ormai l'omofobia è considerata merce di scambio per l'ottenimento di un appoggio vaticano alla corsa verso potere politico, motivo per cui le destre paiono pronte a tutto pur di ripristinare quella discriminazione incostituzionale che venne condannata dalla Consulta nel lontano 2010. Il leader del Carroccio si è persino spinto a scimmiottare Adinolfi nell'aggiungere: «È una legge sbagliata, anticamera delle adozioni gay».
La crociata omofoba spingerà inoltre il centrodestra a riunirsi compatto contro una porzione rilevante della popolazione e domani mattina verrà annunciata la raccolta firma per un referendum abrogativo sostenuti da Forza Italia, Idea, Lega, Conservatori e Riformisti, Fratelli d’Italia, Ds-Cd e Italia Unica.
La mossa era nell'aria e Monica Cirinnà non ha tardato a replicare: «Lo aspettiamo a piene mani. Il referendum ci darà la spinta per arrivare presto al matrimonio egualitario. L’Italia si rivolterà al conservatorismo, al bigottismo e al Medioevo».
La conta dei numeri potrebbe infatti screditare tutti quegli omofobi che hanno sempre sostenuto di parlare a nome di fantomatiche maggioranze, anche se sarà inevitabile mettere in conto un nuovo periodo di propaganda integralista volta ad offendere e screditare i gay (probabilmente anche con mezzi non sempre così leciti). Ma lo stesso referendum mostra la necessità di ambire alla piena uguaglianza, soprattutto in considerazione di come l'eliminazione dei riferimenti all'articolo 29 della Costituzione abbiano privato le famiglie gay di qualunque tutela Costituzionale, rendendo la loro vita un terno al lotto che può essere messo in discussione da qualunque maggioranza di governo e da una qualunque legge ordinaria.
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