Ancora insulti dalla NuovaBQ: «Le trans sono maschi travestiti da donne al pari di deviati vestiti da cani»


L'integralismo cattolico è estenuante. Non passa giorno senza che la loro macchina del fango non cerchi adi aggrapparsi ad un qualunque appiglio che possa emettergli di sostenere che le persone lgbt siano dei pervertiti da condannare. Il tutto attraverso quella logica malsana e criminale che li porta a sostenere che da bravi "cristiani-ariani" abbiano il diritto di incolpare i gay per qualunque cosa faccia qualsiasi altro gay che viva nel pianeta.
Sarebbe come se dinnanzi all'omicidio della Magliana, in cui l'ex fidanzato ha bruciato viva la sua ragazza, anche noi ci presentassimo da Cascioli per dirgli che lo si ritiene responsabile dell'omicidio dato che condivide lo stesso orientamento sessuale dell'omicida. Sarebbe folle, ma è ciò che i gay devono subire quotidianamente da parte sua.

Questa volta sono i transessuali a finire nel mirino de La Nuova Bussola Quotidiana, la quele prende spinto da un documentario trasmesso da Channel 4 in Inghilterra. Con la solita retorica volta ad associare i gay al fenomeno di un gruppo di persone che ama travestirsi da cane, scrivono:

Si tratta di un fenomeno sociale nato dagli ambienti sadomaso omosessuali e che conta nel solo Regno Unito almeno 10mila simpatizzanti. I membri di questa comunità, in genere maschi ed omosessuali, amano travestirsi da cani, essere coccolati dai loro padroni fino al punto di avere relazioni omosessuali con questi, mangiare in una scodella, ringhiare contro le persone non gradite, essere messe al guinzaglio ed ovviamente camminare a quattro zampe anche per le vie pubbliche.

Si passa immediatamente ad elargire giudizi morali, affrettandosi a dire che quella pratica sia da ritenersi indiscutibilmente una «devianza». Ed è sulla scia di quel giudizio che si passa poi a cercare di creare un finto collegamento con l'omosessualità e con l'identità di genere:

Interessante la conclusione a cui arriva Tom in merito all’accettazione che la società dovrebbe avere in merito a questa devianza: “Ci si sente come può sentirsi un gay, un etero, un bisex, un trans ed essere accettati. (…) Tutto quello che voglio è che la comunità dei cuccioli sia accettata nella stessa maniera. Non stiamo cercando di causare dolore al pubblico, o di causare dolore ai rapporti. Siamo proprio come qualsiasi altra persona sulla strada”. Se non devi discriminare i gay perché dovresti farlo con gli uomini cane?

La frase riportata dal Guardian è: «Che lo si veda come un qualcosa di insolito, una identità, una reazione ad una prima esperienza, una forma di evasione o un feticcio, la cosa principale è che lo riusciamo a vedere tutti. Ci si sente come si si è gay, etero, bisex, transessuale e si è accettati». L'impressione è dunque che non si stia dicendo che vestirsi da cane sia come essere gay, ma che l'orientamento sessuale sia visto come un motivo di discriminazione che può essere annullata se si è accettati dalla persone che ci stanno attorno.
Inoltre si sa che non si può scegliere il proprio orientamento sessuale, mentre il solo fatto che quiete persone stiano rilasciando interviste e parlino del lavoro che svolgono (non certo vertiti da cane) dovrebbe essere sufficiente a far intendere che si stia parlando di un gioco di ruolo che possa aiutarli far emergere alcune loro emozioni represse.

Ma forse queste semplici evidenze non sarebbero tornate utile per affermare:

Il sito Osservatorio Gender giustamente commenta: ”Se infatti la comunità LGBTQ teorizza e rivendica la transizione di genere attraverso il passaggio dal genere maschile al genere femminile, negando l’esistenza di una natura umana, la comunità degli uomini-cane teorizza e rivendica la transizione di specie, con il passaggio dall’uomo all’animale, negando, in una visione antispecista, l’esistenza di una specie umana distinta da quella animale”. E in effetti come alcuni maschi rivendicano il diritto a travestirsi da donne, perchè non dovrebbe esserci anche un diritto a travestirsi da cani? Se la teoria gender predica la liceità morale di percepirsi appartenenti ad un sesso diverso da quello biologico, perchè non predicare anche la legittima possibilità di percepirsi appartenenti ad un’altra specie?

Interessante è come Cascioli torni a negare l'esistenza dell'identità di genere ed etichetti le persone transessuali come «maschi travestiti da donne» per poi accumularne a persone che si vestono da cani. Peccato che sia evidente che l'essere transessuale non sia un gioco di ruolo e che l'accostamento fra due argomenti così distanti (entrambi trattati dai cattolici con la loro solita superficialità e cattiveria) pare l'ennesima manifestazione di cattiva fede.
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