Belgio. Un uomo chiede l'eutanasia perché in 17 anni non è riuscito a "curare" la su aomosessualità


Un gay belga di 39 anni vuole porre fine alla sua vita perché dice di non poter accettare la sua sessualità. Lo ha dichiarato al programma di Victoria Derbyshire, sostenendo che l'eutanasia dovrebbe essergli «per motivi di estrema sofferenza psicologica».
L'uomo si è anche sottoposto a 17 anni di quelle torture che il mondo cattolico ama spacciare come fantomatiche "terapie" di conversione della sessualità. Ed è proprio sulla base delle screditate teorie di Nicolosi che non c'è da stupirsi se l'uomo incolpi la madre della sua sessualità, sostenendo che sia tutta colpa sua se oggi lui prova attrazione per persone dello stesso sesso.
Il motivo della sua difficoltà ad accettarsi dipenderebbe da suo definirsi cattolico tradizionalista, in quell'ottica in cui l'avversione manifestata dal clero verso la sua naturale sessualità è finita con il spingerlo a cercare la morte.
In Belgio l'eutanasia è legale dal 2002 e le richieste per motivi psichiatrici devono essere approvate da tre psichiatri chiamati ad appurare che il richiedente sia «incurabile e in costante ed insopportabile sofferenza mentale».
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