Così l'integralismo cattolico spera di far fuori il Papa per prendere il suo posto


Il Papa è uno degli obiettivi che l'integralismo cattolico sta cercando di colpire. Un papa che viene quotidianamente tradito dai suoi preti e dai suoi cardinali, così ingannati dal brillare di una legittimazione all'odio da essere pronti a distruggere la loro stessa chiesa pur di compiacere i loro pregiudizi.
È il circolo Chrisus Rex (parte di Forza Nuova e collaboratore nella redazione di alcune mozioni omofobiche introdotte dalla Lega Nord) a sferrare l'ennesimo attacco al pontefiche. La fonte citata è quella di Riscatto Nazionale (un sito di estrema destra gettito dagli stessi autori del gruppo omofobico "No ai matrimoni gay"vicini a Forza Nuova) che a sua volta rimanda a quella che viene definita «la risposta cattolica al comportamento di Bergoglio»: un articolo di Radio Spada (che insieme a ProVita Onlus contribuisce alla scrittura delle mozioni omofobe di Christus Rex) dal titolo "Può esistere un Papa apertamente eretico?".
Non stupisce neppure come sul sito di Radio Spada, nella colonna di destra, ci sia l'articolo "LGBTQ e Satana, quell'attrazione fatale" ispirato ad un pezzo pubblicato da Tempi e volto a sostenere che i gay devono essere visti come demoniaci (forse anche per dire che non c'è nulla di male a prendere un fucile per sterminare una cinquantina di loro come accaduto ad Olrando).

Come in un campo di addestramento e indottrinamento dell'Isis, anche gli jihadisti cattolici cercano di imporre la loro visione violenta della religione. L'articolo è infatti strutturato in modo da sostenere che il Papa non sia cristiano e che la dottrina chieda ben altre azioni dai propri adepti. Si citano frasi del papa a cui si fa seguire la domanda: «Cosa dice, invece, la Chiesa?». Il tutto per sostenere che sia necessario seguire loro e non quello che dice il Vaticano.

Se ad esempio il Papa dice che «nel giorno del Giudizio non ti sarà chiesto se sei andato a Messa ma se la tua vita l'avrai usata per fare muri o per servire». Loro dicono che «Il settimo, articolo del Credo c'insegna che alla fine del mondo Gesù Cristo pieno di gloria e maestà verrà dal cielo per giudicare tutti gli uomini, buoni e cattivi, e per dare a ciascuno il premio o la pena che avrà meritato» e che «la Fede si perde con negare o dubitare volontariamente anche di un solo articolo propostoci a credere». mentre «la Carità si perde con qualunque peccato mortale». Si afferma così che «oltre i comandamenti di Dio noi dobbiamo osservare i precetti della Chiesa» e che i precetti della Chiesa impongono di «Udir la Messa tutte le domeniche e le altre feste comandate». Quindi per loro non contano le opere così come sosteneva anche Gesù, ma conta solo la sudditanza a regole e dogmi creati dall'uomo.

Rispetto alle parole del papa riguardo alla necessità di riallacciare rapporti con i luterano, non hanno dubbi nel sostenere l'esistenza della «grande eresia del Protestantesimo» che giustificherebbe ogni lotta di religione. Si sostiene anche che distinguo e divisioni siano lo scopo ultimo del buon cristiano: «Con una lotta, che dura senza tregua da 20 secoli, la Chiesa cattolica non cessò di difendere il sacro deposito della verità che Iddio le ha affidato, e di proteggere i fedeli contro il veleno delle eretiche dottrine».
Il tutto sempre in quell'ottica in cui ogni diversità viene mostrata come una minaccia verso sé stessi. Così cime dicono che Se due gay si sposano che il loro matrimonio sarà in pericolo, alla stessa stegua sostengono che se non si condannano i luterani per le loro messe allora le messe cattoliche cesseranno di esistere: «La messa non è un sacrificio, o l’azione del sacrificatore… Chiamiamola benedizione, eucarestia, mensa del Signore o memoriale del Signore. Le si dia qualunque altro nome, purché non la si macchi col nome di sacrificio […] Quando la messa sarà distrutta, penso che avremo distrutto anche il papato […] Infatti il papato poggia sulla messa come su una roccia. Tutto questo crollerà necessariamente quando crollerà la loro abominevole e sacrilega messa».

Critiche vengono riversate anche sull'esortazione di Bergoglio a «pregare insieme, lavorare insieme per i poveri, amarci insieme, con vero amore di fratelli», l'integralismo dice che così non deve essere. La loro ideologia li porta a sostenere che «La communicatio in sacris è formale quando un cattolico partecipa ad un rito acattolico con la reale intenzione di dare un culto a Dio nel rito della falsa religione. La communicatio in sacris pregiudica l’unità della Chiesa o include formale adesione all’errore o pericolo di errare nella fede, è di scandalo e di indifferentismo, è proibita dalla legge divina».
Curiosamente tale condanna non venne emessa quando il Papa incontrò il patriarca Kirill, vicino alla politica liberticida e violenta del presidente Putin.

Insomma, qualunque forma di amore verso il prossimo e qualunque collaborazione fra i popoli è da loro condannata nel nome di quella fantomatica «legge divina» che viene utilizzatta per annullare contestazioni a ciò che divino non è, ma è solo volontà politica di un gruppo che usa Dio per giustificare e legittimare la loro volontà.
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