Cyberbullismo e minacce di morte ai danni di un attivista di Plus


Paolo Gorgoni è un membro del direttivo dell’associazione Plus (Persone lgbt sieropositive onlus). È un ragazzo che ci mette la faccia nell'affrontare il mondo da da persona omosessuale e sieropositiva. Paolo vive a Lisbona, la stessa città dove nel 2009 è stato vittima di una vile aggressione a colpi di spranga anche se nel verbale stilato dalla polizia lusitana non appare la parola «omofobia».
Di recente, Paolo è stato vittima di cyberbullismo. Tutto è cominciato su Facebook, all'interno di un gruppo per italiani a Lisbona. Dopo aver segnalato alla piattaforma un post dai contenuti inaccettabili, Paolo è stato espulso dal gruppo ma il post è rimasto. ma la storia non si è certo chiusa lì: sono seguite offese e intimidazioni, pubbliche e in privato. Conoscenti iscritti al detto gruppo gli hanno inviato screenshot di conversazioni on line dove la sua immagine è stata messa accanto a corpi impiccati e ad immagini di tortura. Paolo si è di nuovo rivolto alla polizia che, dopo aver minimizzato, forse aprirà un'indagine.
Amici di Paolo iscritti all'università in cui lavorerebbe la persona che ha dato il via a questa catena di insulti hanno scritto al rettore denunciando l'accaduto. Paolo sarebbe stato stato anche minacciato di morte da un ricercatore.
L'associazione Plus si è stretta compatta attorno al proprio volontario e chiede con forza la solidarietà di tutto il movimento LGBT+ italiano. Ricordano anche che «
Siamo stanchi di leggere tra le righe di tanti episodi di violenza –fisica e psicologica– l’impressione che le persone gay siano sacrificabili, figlie di qualche oscura divinità minore. Siamo stanchi e incazzati. L’omofobia va fermata prima che si tramuti in lividi e ferite. Va disinnescata prima. Va estirpata. Paolo, e tutte le persone nel mirino di aggressioni omofobiche, non possono restare sole».

Via: Plus
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