Dalla Cassazione, via libera alla stepchild adoption


Con la sentenza 12962/16, la Corte di Cassazione ha riconosciuto la piena legittimità e costituzionalità della stepchild adoption. in particolar modo, i giudici si sono pronunciata sull'adozione «in casi particolari» prevista dalla legge 184 del 1983 ed applicata anche nel caso di una coppia di due donne. Si è sancito che questa «non determina in astratto un conflitto di interessi tra il genitore biologico e il minore adottando, ma richiede che l'eventuale conflitto sia accertato in concreto dal giudice». Inoltre si è rilevato come questa adozione «prescinde da un preesistente stato di abbandono del minore e può essere ammessa sempreché, alla luce di una rigorosa indagine di fatto svolta dal giudice, realizzi effettivamente il preminente interesse del minore».
La Corte ha dunque confermato le sentenze che erano state emesse dal Tribunale dei minorenni di Roma nel 2014 e dalla Corte d'Appello nel 2015, entrambi concordi nel riconoscere la piena adozione della figlia da parte della compagna della madre biologica. Le due convivono dal 2003 e la bambina è nata in Spagna, mediante procreazione assistita eterologa, nel 2009.
Contro la sentenza aveva fatto ricorso in Cassazione la Procura Generale di Roma, intenzionata ad ottenere un verdetto che potesse garantire sentenze omogenee e parità di trattamento in tutti i tribunali.

«Dedichiamo questa vittoria ai bambini alle bambine che il nostro parlamento ha discriminato e considerato come invisibili. Questa sentenza rende loro giustizia e dignità e richiama il parlamento a un serio esame di coscienza». Così Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, commenta la sentenza. «Le parole dei giudici rendono evidente il vizio che ha caratterizzato in Italia il dibattito sulle unioni civili e che non ha permesso di mettere al centro il supremo interesse dei bambini e delle bambine. Questa è una responsabilità grave che la nostra politica oggi è chiamata ad assumersi. Per noi invece oggi è un giorno di festa, in cui restituiamo lo schiaffo umiliante di chi voleva discriminare i nostri figli e le nostre figlie: per loro possiamo finalmente progettare un futuro uguale a quello di tutti gli altri bambini. infine in questa giornata vogliamo rivolgere il nostro abbraccio a tutte le mamme e i papà lgbt, che per anni hanno lottato per raggiungere questo risultato sacrificando la loro vita familiare. Un atto d'amore che merita di essere preso a modello».
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