Don Pusceddu: «Dio ha abbandonato gli omosessuali. I gay meritano la morte»


La propaganda politica della Chiesa Cattolica può contare su cellule sparse per tutto il territorio, con innumerevoli parrocchie in cui i vari preti possono tranquillamente sfruttare il pulpito per affermare qualunque cosa in un clima dove non è permesso alcun contraddittorio e in cui esiste una gerarchia volta a sostenere che il fedele medio debba prendere per buono tutto ciò che viene detto loro.
Per questo la predica che Don Massimilano Pusceddu ha pronunciato dal pulpito della sua chiesa il 28 maggio scorso appare grave, ancor più se si considera come il messaggio evangelico sia stato liquidato con poche parole per occuparsi di un messaggio politico contro le unioni civili.

Termina la lettura del Vangelo, il sacerdote ha introdotto l'argomento a lui chiaro attraverso un giro di parole:

Siate misericordiosi con quelli che si dicono indecisi e strappateli dal fuoco. Una delle opere di misericordia è proprio questa: consigliare i dubbiosi, consigliare gli indecisi, chiarire le idee. Predicare la verità. Non è che la verità è un qualcosa di immutabile nel tempo. Non è che oggi viviamo in tempi moderni in cui ci sono delle cose moderne e quindi bisogna adattare quella verità.
Vi leggo un pezzetto della Lettera agli Ebrei dove si dice proprio questo. Gesù Cristi è sempre lo stesso ieri, oggi e sempre. Non lasciatevi sviare da dottrine varie e pellegrine. Ed è sempre la stessa verità che noi sacerdoti e che noi cristiani siamo chiamati a predicare. Proprio rispondendo a quella parola di Gesù che dice: "Andate e predicate il Vangelo ad ogni creatura". Perciò è sempre importante chiarire ed aver presente qual è la verità.

Sinceramente ci sarebbe da dire che se la verità non è immutabile, lo è la percezione di essa. Altrimenti ancor oggi dovremmo usare la Genesi per giustificare la schiavitù, dovremmo bruciare al rogo qualunque donna osi manifestare il libero pensiero, dovremmo inneggiare alla segregazione razziali invocando il passo biblico della Torre di Babele. Tutti i peggiori crimini dell'umanità sono stati commessi da gente diceva di sapere qual'era la verità, motivo per cui un prete che sostiene di avere la verità rivelata è un prete che si vuole sostituire a Dio sulla base della sua limitata visione del mondo. E, chissà, magari anche per compiacere i suoi più bassi pregiudizi. Ed infatti è a quelli che pare imputabile il proseguo del la predica:

Ora noi in Italia abbiamo assistito ad una legge che è passata poco tempo fa, che è quella legge sbagliata -sottolineo sbagliata- sulle unioni civili. Quello che io voglio fare è dare una parola di predicazione ai miei fedeli perché vedano sempre dov'è la verità.
Durante la preparazione di questa legge, forse è stato detto poco. Dopo che questa legge è stata votata, allora si è scatenato il putiferio ed anche esponenti ecclesiastici si sono battuti, però era troppo tardi. Le cose bisognava dirle prima. In ogni caso la verità va predicata sempre. E questa legge sulle unioni civili è un colpo al cuore alla famiglia. E vi spiego perché: perché sappiamo che Dio ha creato la famiglia. Padre, madre e figli. nel libro della Genesi c'è scritto che l'uomo lascerà suo padre e sua madre, si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola. Uomo e donna, non uomo e uomo o donna e donna. Ma uomo e donna.
Ora, tutte queste idee sono un colpo al cuore alla famiglia perché, per un bambino, la fede nasce dalla famiglia. Sono il papà e la mamma che iniziano e che insegnano le prime preghiere, il segno della croce. E allora il bambino vede che i genitori pregano prima dei pasti. Prima che arrivi l'ora del catechismo, sono i genitori che trasmettono la fede ai figli. Li portano in chiesa, gli spiegano chi è Gesù, chi è la madonnina, gli dicono le preghiere che devono fare.

Insomma, Dio avrebbe creato il matrimonio e probabilmente pure la reversibilità, l'eredità e tutte quelle pratiche civili che questo sacerdote esige siano negati ad alcuni cittadini sulla base di una citazione della Genesi, incolpata di non aver fatto un preciso elenco di tutte le possibili relazioni. E pensare che se la Bibbia dovesse essere letta così letteralmente, incomprensibile è perché mail il sacerdote non citi i passi in cui si sostiene che un uomo può sposare una donna se la violenta e paga il padre. Il Deuteronomio suggerisce anche che i soldati possano liberamente prendere in moglie le vergini divenute prigioniere di guerra, così come la Genesi (al capitolo 16) ammette l'unione tra un uomo, una donna e una schiava. Pare comodo prendere un pezzo decontestualizzato e far finta che tutto il testo non esista (compresa la maternità surrogata, promossa nel capitolo 30 della Genesi).

Si passa poi a sostenere che la famiglia sia tale solo se cattolica e se i genitori educano i figli per assegnarli al parroco quale responsabile di un indottrinamento (lui parla di "fede", ma chi da un pulpito suggerisce chi votare non pare che si stia occupando davvero di fede). Afferma:

Con questo metodo di amore, il papà e la mamma trasmettono la fede ai figli. mettono quel seme che poi germoglierà con il catechismo e con le prediche del parroco nel suo cammino spirituale. Ma quando viene a mancare questa trasmissione della fede, la famiglia è morta.
Che fede possono trasmettere due uomini, due omosessuali? Che idea possono trasmettere? Quello che vediamo nel mondo, anche con la teoria del gender che sta entrando piano piano nelle scuole, è che essere maschietto non vuol dire niente. Si può sentire maschietto, si può sentire femminuccia. Queste porcherie, che vanno condannate nella predicazione. E non ci dobbiamo fermare, perché il Signore ci chiama a predicare la verità. E queste leggi sono sbagliate. E non è mischiarsi in politica. Perché se è vero che non ci dobbiamo immischiare in politica. Allora, quando ci saranno le votazioni politiche, visto che Renzi non vuole che i cristiani aprano la bocca e si immischino in politica, non mi venga a chiedere il voto. Perché il mio voto non ce l'avrà uno che va a dire: "Io ho votato sulla Costituzione e non sul Vangelo".

Sostenuto che la laicità dello stato debba essere considerata come una minaccia per il potere temporale di quei cattolici che sperano di poter violare la libertà altrui attraverso azioni volte a negare il rispetto delle leggi e dei principi fondamentali dello stato, si arriva a insinuare apertamente che i gay non possano essere dotati di fede (anche se la realtà è che numerose persone lgbt hanno una fede sicuramente maggiore e più sana della sua). Pare assurda anche una generalizzazione che tira in ballo dei bambini dinnanzi ad una legge che per volere dei cattolici finisce proprio a colpire quei minori a cui loro hanno deciso di togliere ogni tutela.

Ma il peggio deve ancora finire, dato che il sacerdote prova ad argomentare con la Bibbia la sua crociata omofoba. Dice:

Noi abbiamo la parola di Dio, La Bibbia è la Parola di Dio. E allora è dalla parola di Dio che dobbiamo partire. Viglio leggervi un passo della lettera di san Paolo Apostolo ai Romani perché questo passo vale più di tante prediche. È un passo molto chiaro che legge questi temi che stiamo vivendo oggi. Questo passo di San Paolo è un passo profetico. Vi leggo direttamente dal versetto 26. "Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami, infatti le loro femmine hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Similmente anche i maschi, lasciando il rapporto naturale con la femmina, si sono accesi di desiderio gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la retribuzione dovuta al loro traviamento. E poiché non ritennero di dover conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne: sono colmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa".
E San Paolo già predicava al tempo e questa parola è attualissima perché tratta questi temi in una maniera veramente precisa. Ed è proprio questo che noi siamo chiamati a predicare.

Sostenere da un pubblico che i gay meritano la morte, presumibilmente alla presenza di bambini (nell'audio pare udirsi un chiaro segno della presenza di minori) appare irresponsabile se non proprio criminale. Fior di teologi e vescovi hanno cercato di spiegare come San Paolo non vada preso alla lettera ma interpretato nel contesto del suo tempo, influenzato da pregiudizi di «stampo patriarcale» e di «disprezzo etnico-religioso». oggi inaccettabili, ma il sacerdote preferisce usare la Bibbia come un'arma di morte.
Anche perché se la lettura dovesse essere sempre letterale (cosa peraltro impossibile, dato che la Bibbia sostiene tutto e il contrario di tutto), allora bisognerebbe prendere per buono anche lettera ai Colossesi in cui Paolo dice: «Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come si conviene nel Signore». E così ogni altra parola che arrivano da un discepolo (e non certo da Gesù).

La precisa è poi proseguita con il parroco intento a sostenere che:

Nella parola di Dio c'è tutto. E noi come cristiani siamo chiamati a difendere la famiglia. Non possiamo fermarci e dire che ormai la legge è passata e non possiamo farci più niente. Non è vero. Gesù Cristo ci invita a predicare la verità sempre. Ci insegna a non essere accondiscendenti con il mondo. San Paolo dice di non conformarsi alla mentalità di questo mondo. Noi non possiamo accettare queste leggi. E dobbiamo predicarlo, dobbiamo predicare che questa è una legge sbagliata che colpisce al cuore la famiglia. Quella vera.
E allora chiediamo alla vergine Maria che preghi per noi. Che la Madonna davvero preghi per la Chiesa, preghi per i sacerdoti o interceda per tutti i cristiani perché possiamo stare sempre saldi nell'unica verità che è Gesù. Sia lodato Gesù Cristo.

Don Massimiliano Pusceddu è un prete esorcista, un ex-pugile, che ha fondato un movimento mariano denominati "Apostoli di Maria" che riunisce vari fedeli nei palettizzi dello sport al fine di recitare «preghiere di guarigione e liberazione» sullo stile dei vari santoni che vediamo nei film statunitensi.
Nel dicembre del 2014 è stato rimosso dalla parrocchia di Vallermosa dopo essere stato denunciato per minacce e porto abusivo d'arma. Secondo le indagini, il religioso avrebbe estratto l'arma dal suo abito talete durante la lite con un uomo e l'avrebbe colpito in testa con il calcio della pistola. Ma non solo. L'arma risultava anche illegittima dato che il porto d'armi per difesa personale gli era stato revocato qualche mese prima dal questore Filippo Dispenza.

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