Il Giornale deride i morti di Olrando: «Erano tutti gay, anche l'assassino»


I gay non meritano rispetto e questo ci è già stato dimostrato nella scarsa attenzione che Il Giornale ha dedicato alla strage di Orlando: poche righe e nessun cordoglio per quei quattro froci così graditi ai cardinali e ai gruppi neofascisti. ma forse non è bastato, al punto che il quotidiano ha ora deciso di fare battute irriverenti sulle vittime.

A firmare l'ennesima vergogna di istigazione all'odio è il solito deputato di Forza Italia Renato Farina, un uomo per cui evidentemente quelle vittime sono solo carne da macello per cercare di ottenere voti. Ed è così che scrive: «La sinistra incolpa l'omofobia dell'Occidente. Ma il killer omosex smonta questa tesi ideologica che assolve l'islam». Davvero. In mezzo a questa tragedia lui non trova altro da fare se non quello di cercare un appiglio per insultare la sinistra.

Ma dato che al peggio non c'è mai fine, si passa a d affermare:

L'Unità ha dedicato questo titolo cubitale alla infame strage di Orlando: «Siamo tutti gay». Anche l'assassino, a quanto pare. E così l'operazione perfettamente ideologica di deviare la questione dal terrorismo islamico all'omofobia come movente dello sterminio, è naufragata.

Si apprende così che per Farina non è solo la famiglia o i diritti civili ad essere una prerogativa riservata agli eterosessuali, ma anche l'omofobia non potrebbe esistere all'esterno del mondo etero. Un presunto gay che si è sposato due volte e che veniva chiamato «frocio» dal padre non avrebbe dovuto avere motivi per covare un odio omofobico contro chi viveva liberamente la propria sessualità dopo una vita castrata da dogmi religiosi e da persone che gli impedivano di poter vivere secondo natura.

Come in un piano inclinato, le tesi folle sostenute dall'articolo continuano a peggiorare e il desiderio di trarre un vantaggio politico da quei morti viene concretizzato in frasi in cui si afferma:

L'idea, neanche tanto nascosta, era di dirigere i sentimenti della gente contro tutti coloro che non hanno gradito la legge Cirinnà. E possono accettare di sentirsi tutti berlinesi, tutti americani, ma omo non ci riescono proprio, perché è qualcosa che attiene non al luogo di residenza o al passaporto, ma alla propria più profonda identità.
Ad incremento della tesi del quotidiano ufficiale del renzismo, quello ufficioso, cioè Repubblica, ha spiegato «perché le religioni odiano gli omosessuali». Come dire: è un puro caso che a sparare nel club gay-friendly sia stato un musulmano, poteva essere benissimo uno dell'Azione cattolica (Michela Marzano, filosofa parigina e deputata italiana). Ragionando come la professoressa Marzano, il genocidio che gli islamici del Califfato stanno perpetrando contro i cattolici di Mosul potrebbe essere allora definito come un «regolamento di conti tra omofobi».
Questa deformazione della realtà è insopportabile. Significa gettare i morti tra i piedi degli avversari politici per assecondare le proprie ossessioni cristofobiche.

Solo pochi giorni prima Il Giornale aveva difeso il sacerdote che citava San Paolo per sostenere che i gay meritano la morte e che non possono essere credenti (anche quella sarebbe per loro una prerogativa riservata ai soli eterosessuali). Ma ovviamente l'omofobia non esiste ed è giusto che i cristiani vadano in giro a dire che i froci sono contro il progetto di Dio, sono discesoti, sono farabutti, meritino la morte e non devono assolutamente avere diritti perché Dio non li ama.

Si passa poi a dare informazioni false volte a creare odio versoi i mussulmani, ossia verso quell'altra categoria di persone che le destre vorrebbero sterminare nel nome dii Dio. Ed in un clima di evidente propaganda all'odio che il deputato scrive:

A differenza del Corano, che non lascia spazio ad alcuna misericordia verso tendenze e pratiche omosessuali, le Chiese cristiane hanno sostenuto e stanno, nei fatti e a proprio rischio, difendendo nei Paesi maomettani il diritto alla vita e alla libertà delle persone musulmane o no lgbt, anche dove cattolici, ortodossi e armeni sono essi stessi perseguitati. Ci sono comunità e famiglie in Siria, Irak ed Egitto, che stanno ancora adesso custodendo omo sex dalla vendetta islamica. Non posso per ovvie ragioni di sicurezza rivelare chi dove e come questa tutela è all'opera. Capitò allo stesso modo durante il nazifascismo nei conventi dove trovarono ospitalità migliaia di ebrei. A quel tempo, nella liturgia, erano ancora definiti «perfidi giudei», ma l'amore operoso ha anticipato le correzioni alle formule del venerdì santo volute da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

Insomma, per i gay i cristiani sarebbero un rifugio dato che loro triti condannano ad una morte spirituale anziché gettarti dai tetti. E visti i personaggi misericordiosi citati, viene dato per scontato che i gay possono essere accettati solo se rinunciano a vivere e se si dedicano ad un'assoluta castità che possa compiacere il disprezzo dei loro carnefici.
Sarebbe interessante anche comprendere in quale punto il Corano non lasci spazio ai gay, dato che è una lettura cieca e letterale della Bibbia a suggerire che debbano essere messi a morte.

Si passa poi alla farneticazione nel sostenere che:

La Chiesa cattolica ha elaborato, con fatica, ma inesorabilmente, facendo i conti con la modernità e con il Vangelo, ed estraendola dalla sua propria concreta esperienza sul campo, una dottrina limpida sulle libertà personali.

Ed ancora, si sostiene che i morti di Orlando mostrino una comunità gay che non si preoccuperebbe di voler accompagnare i cristiani nella loro crociata contro gli infedeli:

Il clamore degli spari di Orlando ha reso ancora più assordante il silenzio del mondo gay occidentale sulle persecuzioni delle persone LGBT nel resto del pianeta. O forse gli omosessuali pensavano che per ingraziarsi il mondo musulmano bastasse escludere i gay israeliani dai gay pride?

Esatto, secondo Farina i gay di Tel Aviv (dove si svolge il più grande gay Pride del Mediorientale) dovrebbero essere esclusi. Curioso, considerato come il loro esercito sia stato il primo al mondo ad accettare soldati dichiaratamente omosessuali. Eppure questa affermazione non può che testimoniare come l'articolo si basi su pregiudizi che l'autore non si è neppure premurato di verificare, ingolosito com'era dalla possibilità di inneggiare ad una guerra contro i mussulmani che pare lui vorrebbe fossero sterminati nel nome del suo dio (un dio dell'odio e non certo un Dio cristiano).

Ma l'uomo non si ferma nell'affermare che:

È assai probabile che i gay d'America voteranno in massa per Trump. L'incapacità di comprendere la natura dell'islamismo, nemico di qualsiasi libertà individuale, a differenza del tollerante cristianesimo, ha consentito infatti di far arrivare il nemico sul pianerottolo di casa. Non è più alle porte, ma al bar. Il mondo LGBT americano ha compreso che la questione non è più puntare su nuovi diritti, ma difendere strenuamente quelli conquistati. E la maggioranza ritiene - a torto o a ragione - la propria vita meglio tutelata da Trump, con grande scorno di Scalfarotto.

A far capire il tipo di personaggi a cui questo articolo viene rivolto è il commento di un lettore che scrive: «Non so se sono peggio i froci o gli islamici, comunque fanno schifo entrambi. Il bello è che i comunisti osannano entrambi, si nascondono dietro l'alibi dell'omofobia per non ammettere che c'entra il terrorismo ilamico».

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