Al via il numero Zero del Kju Festival, Festival di cultura Queer della Campania
Anche in Campania nasce un Festival di Cultura Queer: il Kju Festival.
Per la precisione, il Kju è il primo Festival di cultura Queer ideato e realizzato in Campania da Arcigay Napoli e Nuovo Teatro Sanità e sostenuto da Optima Italia.
Dal 17 al 26 giugno, il numero Zero del Kju Festival coinvolgerà diversi spazi napoletani, spazi in cui sarà possibile assistere a spettacoli, reading, presentazioni e incontri pubblici tutti rigorosamente Queer.
Il fulcro della manifestazione sarà il Nuovo Teatro Sanità, spazio teatrale che sorge nel cuore del Rione Sanità e che sta operando un’azione di profonda “riqualificazione” culturale di un quartiere popolare di Napoli, grazie alla direzione artistica di Mario Gelardi e grazie al lavoro di uno staff di professionisti con il laboratorio teatrale diretto dall’attore Carlo Caracciolo.
Il Festival ha deciso di definirsi Queer proprio perché intende proporre esperienze artistiche o letterarie che si sottraggano a qualsiasi forma di stereotipo o giudizio normalizzante. Non a caso, uno degli spettacoli, "le regole del giuoco del tennis", con i giovani attori Riccardo Ciccarelli e Carlo Geltrude (che molti avranno già visto nella nota fiction Gomorra), è una divertente e tenera parodia dei luoghi comuni più frequenti che è possibile individuare nello stesso universo LGBT.
Inoltre, tra gli spettacoli, ricordiamo quello di chiusura dedicato all’amore tra il poeta Giacomo Leopardi e l’intellettuale napoletano Antonio Ranieri (una lapide, a pochi metri dal teatro, ricorda l’appartamento in cui spirò l’autore de La Ginestra).
Infine, particolare non trascurabile in tempi di crisi, il Festival è totalmente gratuito per tutti i soci Arcigay d’Italia. Prezzi popolari con biglietti a 5 Euro per chi non è tesserato all’Arcigay. Un gesto importante per promuovere la cultura della differenza e la conoscenza delle tematiche e delle istanze LGBT.
Per informazioni e prenotazioni: www.nuovoteatrosanita.it
Claudio Finelli
Il Programma del Kju Festival:
- 17 giugno – ore 21.00
Nuovo Teatro Sanità (piazzetta san Vincenzo - Rione Sanità)
CHIROMANTICA ODE TELEFONICA AGLI ABBANDONATI AMORI
da Enzo Moscato, Giuseppe Patroni Griffi, Annibale Ruccello, Francesco Silvestri
uno spettacolo di e con Roberto Solofria
e Sergio Del Prete
- 18 giugno – ore 21.00
Nuovo Teatro Sanità
LE REGOLE DEL GIUOCO DEL TENNIS
di Mario Gelardi
Con Riccardo Ciccarelli e Carlo Geltrude
Regia di Carlo Caracciolo
- 19 giugno – ore 19.00
c/o galleria Primopiano (Via Foria118 – Napoli)
BENZINA
di Daniele Falleri (tratto dal romanzo di Elena Stancanelli)
con Gea Martire, Denise Capezza, Annalisa Direttore, Eduardo Di Pietro
regia di Eduardo Di Pietro
- 20 giugno - ore 21.00
c/o Radio Amore Napoli 90.80Fm (www.radioamorenapoli.it per ascoltare in streaming) – L’Altra Frequenza
IL RACCONTO DELLO SGUARDO ACCESO
INCONTRO ON AIR CON FRANCO BUFFONI
- 21 giugno - ore 21.00
Nuovo Teatro Sanità
Proiezione del documentario: METAMORFOSI
Ideato e diretto da Paolo Lipartiti. Musiche di Paolo Vivaldi. Produzione AndroGiniArte di Lipartiti/Cammarota
- 22 giugno - ore 18.00
Il Tempo del Vino e delle Rose (piazza Dante)
TRA SCRITTURA E FESTIVAL LGBT
Incontro con Bruno Casini e Giovanni Minerba. Coordina Claudio Finelli
- 23 giugno - ore 18.00
Nuovo Teatro Sanità
La Cirinnà spiegata dalla Cirinnà
RIVOLUZIONE CIRINNA'
Incontro con Monica Cirinnà
Intervento del Prof. Massimo Villone
(Costituzionalista – Università Federico II di Napoli) e di Antonello Sannino (Presidente Arcigay Napoli) Coordina Claudio Finelli
- 24 giugno - ore 18.00
Il Tempo del Vino e delle Rose (piazza Dante)
POESIA GAY
Incontro-reading con Luca Baldoni e Marco Simonelli
- 24 giugno – ore 21.00
Nuovo Teatro Sanità
redFRIDA
con Giovanna Marziano ( attrice/ballerina)
Video installazione, musiche originali e regia, Ciro Pellegrino
- 26 giugno – ore 19.00
Nuovo teatro Sanità
LEOPARDI AMAVA RANIERI
Di Claudio Finelli e Antonio Mocciola
Regia di Mario Gelardi.
Con Antonio Agerola e Fulvio Sacco
E la partecipazione di Lalla Esposito e Irene Grasso