La Chiesa Ortodossa vuole cambiare la Costituzione rumena per vietare i matrimoni gay


Così come l'Italia, anche la Romania ha una Costituzione che definisce il matrimonio in modalità neutra, senza alcuna specifica sul sesso dei coniugi. Da noi la Consulta è stata fantasiosa nel sostenere che la Carta Costituzionale debba essere interpretata sulla base di quello che forse era il pensiero di chi l'ha scritta, ma la Chiesa Ortodossa Rumena pare non voler confidare in altrettanta creatività da parte dello stato. È così che hanno deciso di fondare un gruppo denominato Coalition for Family a cui è stato affidato il compito di portare avanti una raccolta firme volta a chiedere una modifica alla Costituzione per inserire una esplicita specifica riguardo ai sessi dei coniugi, il tutto con il solito obiettivo di cercare di impedire ogni riconoscimento civile alle famiglie gay.
Sempre gazie ai fondi messi a disposizione dalla Chiesa Ortodossa, la campagna contro i diritti delle minoranze ha visto migliaia di volontari pronti a raccogliere firme porta a porta, intere parrocchie impegnate nel chiedere firme ai fedeli e imponenti campagne pubblicitarie diffuse sui media e in televisione. Tanto è bastato per raccogliere tre milioni di firma sostegno della proposta di modifica costituzionale in una chiave più limitate ed esclusiva.
I gruppi per i diritti gay notano come per ogni firmatario ci siano altrettante persone pronte a battersi per i diritti civili, in una proporzione in cui la società civile pare propendere verso il pieno riconoscimento di tutte le famiglie. Eppure anche loro sanno che la potenza delle lobby ortodosse non è da sottovalutare, data la ramificata rete su sui possono contare e le influenti amicizie che hanno fra i poteri forti.
Di contro, le mire liberticide della Chiesa potrebbero toccare anche i diritti di numerose persone eterosessuali. La loro strategia è volta ad andare oltre ad un divieto esplicito al riconoscimento dei matrimoni gay, annunciando anche la loro intenzione di cercare un divieto costituzionale all'aborto, alla pornografia, all'educazione sessuale e al divorzio.
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