L'integralismo cattolico beatifica il cardinale Cañizares: anche l'invito all'illegalità per loro è «un'opinione»


Com'è noto, l'integralismo cattolico è solito muoversi in branco in modo tale da poter plasmare l'opinione pubblica attraverso articoli volti a riproporre una propaganda organizzata ed omogenea. È la modalità con cui ogni menzogna può essere spacciata come una verità rivelata, attraverso quella molteplice fonte che propone l'ideologia di un singolo gruppo attraverso modalità che la faccia apparire un'opinione condivisa e pluralistica. Ed è il concetto di «opinione» che per loro è parte integrante di una campagna di odio volta a sostenere che il mancato rispetto delle leggi, l'incentivo alla violenza omofobia e persino la violenza di genere debbano essere ritenute «opinioni».
Il loro nuovo idolo è il cardinale spagnolo Cañizares, il quale ha invitato i fedeli a non rispettare le leggi anti-discriminazione in un'ottica volta a sosterete che il sedicente cristiano debba sentirsi legittimato a qualunque forma di violenza. Ad esempio l'agenzia religiosa Zenit titola: "Il card. Cañizares vittima della gendercrazia?". nell'articolo si afferma: «L’Arcivescovo di Valencia accusato e denunciato per aver criticato una legge che permette ai bambini di cambiare sesso. Un metodo repressivo già spiegato dalla dott.ssa Atzori in un libro sul gender». Interessante è come la citazione coinvolga una sostenitrice della "terapie riparative" dell'omosessualità quale fonte a cui dar credito.
La Nuova Bussola Quotidiana si lancia nell'affermare che in Spagna sia in discussione una norma volta ad imporre «l’obbligo delle scuole di indottrinare i bambini all’ideologia del genere secondo l’agenda stabilita dalle lobby Lgbt». ProVita riconferma il suo terrorismo nell'affermare: «Quella del gender è una vera e propria dittatura, che impone con la forza i suoi dogmi e manda in carcere o al patibolo quanti le si oppongono». In tutti e tre i casi il messaggio è sempre lo stesso: i gay devono essere visti come una minaccia a chi vuole professare il proprio odio e il rispetto delle leggi non deve riguardare i cristiani, appartenenti a quella razza superiore che deve poter imporre il proprio pensiero con la forza al pari di come fece l'ideologia nazista.

Dato che la vera storia non è intuibile dai resoconti dei giornali integralisti, bene è ricordare cos'è realmente accaduto. Durante l'omelia pronunciata in occasione del Corpus Christi, Cañizares ha sostenuto che i progetti per l'educazione al rispetto siano una «minaccia» e che i gay rappresentino «un’ideologia che i poteri mondiali cercano di imporre più o meno subdolamente con legislazioni inique alle quali non si deve obbedire». In particolar modo, la sua ira riguardava l'articolo 51 del progetto di legge, volto a sostenere che l'inadempienza ai programmi ministeriali da parte delle scuole cattoliche avrebbe potuto comportare la sospensione di ogni tipo di sostegno pubblico per un anno. In altre parole, se una scuola cattolica avesse deciso di insegnare ciò che preferiva, avrebbe potuto farlo ma non a spese dello stato e dei contribuenti.
Il tema è dunque il denaro, vera ossessione di cardinali e vescovi. La loro idea è che lo stato dovrebbe finanziarli anche se da parte loro non ci fosse il rispetto delle leggi o l'adempimento dei programmi scolastici predisposti dal ministero.

L'agenzia Zenit si lancia in frasi gravissime, come il sostenere che:

Il porporato ha parlato di “impero gay” che ha cagionato una legge di tal risma, definita “ingiusta e basata sull’ideologia di genere, la più insidiosa e distruttiva dell’umanità e di tutta la storia”. Inoltre Cañizares, rispolverando l’insegnamento di San Tommaso d’Aquino a resistere a una legge ingiusta, ha fatto appello all’obiezione di coscienza.
Cara è costata a Cañizares la fedeltà al magistero della Chiesa cattolica. Il “piccolo Ratzinger”, come era soprannominato in passato il cardinale spagnolo per via della consonanza teologico-culturale con il Papa emerito, ha ricevuto due denunce. Una dal collettivo lgbt Lambda e un’altra dalla Red Española de Ayuda al Refugiado, la quale, evidentemente, oltre all’accoglienza degli immigrati, ha a cuore anche la censura delle voci contrarie al pensiero dominante.

Si passa poi a sostenere che un sacerdote non debba assolutamente poter essere giudicato sulla base delle leggi vigenti, né possa essere chiamato dinnanzi ad un tribunale per risolvere in contenzioso dinnanzi ad una figura imparziale come un giudice:

Un successore degli apostoli viene schernito, imbavagliato, intimidito e denunciato presso le autorità competenti per aver svolto il suo ministero esprimendo un’opinione basata sull’insegnamento della Chiesa. Sembra la cronaca di un regime totalitario del secolo scorso. E invece è la realtà dei fatti nell’Occidente contemporaneo, nella democratica Spagna.

In quella chiave di reinterpretazione della realtà, è La Nuova Bussola Quotidiana a spiegarci che persino i di aggiornamento dei professori sono da vedersi come una minaccia. Dicono:

Per dare piena attuazione alla legge i professori saranno costretti ad essere sottoposti ad un corso intensivo di rieducazione al fine di conoscere le “dinamiche di esclusione sociale”.

Al solito, l'associazione ProVita si contraddistingue per la sua violenza verbale nel cercare di fomentare paura attraverso reinterpretazioni assurde della vicenda. Dalle pagine del loro sito, scrivono:

In Spagna, Paese occidentale, membro dell’Unione europea, come noi di cultura latina, moderno, democratico, e così via, la lobby LGBT sta mostrando sempre più il suo vero volto violento, totalitario e intollerante. Il cardinale Cañizares, arcivescovo di Valencia, sta subendo una autentica persecuzione. Persecuzione che vuole evidentemente essere esemplare per mettere a tacere ogni timido residuo di resistenza cattolica. In questi giorni sembra di rivivere gli anni della II Repubblica, quando i governi “rossi” volevano estirpare per sempre la Chiesa ed i suoi membri dal suolo spagnolo. E giusto ottanta anni fa iniziava nel Paese una sanguinosa guerra civile fomentata proprio dall’ideologia social-comunista, i cui eredi più fedeli oggi sono i militanti di Podemos e gli attivisti LGBT.

Ed ancora, si sostiene che l'obiezione alla vita altrui sia un diritto che anche loro cercano di imporre per impedire che alcune persone possano vivere serenamente se a loro poco gradite. Il tutto preoccupandosi sempre di bollare i gay con termini dispregiativi volti a far credere che siano violenti nel voler rivendicare il loro diritto alla vita a chi li preferirebbe vedere uccisi nei campi di sterminio:

Il cardinale ha così invocato il diritto all’obiezione di coscienza di fronte alle leggi ingiuste. Una battaglia che ProVita sposa in pieno, nel suo corretto significato, e promuove da sempre, perché sempre più minacciata. Cañizares ha avuto persino il coraggio di attaccare certe ideologie femministe e di parlare di “impero gay”. Ovviamente il totalitarismo arcobaleno non poteva tollerare simili esternazioni.

E tutto questo per cosa? Semplicemente perché qualcuno ha presentato una denunzia al pari di come loro hanno fatto contro chiunque osasse opporsi al loro pensiero unico. Loro hanno denunciato gli insegnanti che avevano suggerito libri a loro non graditi, Oliviero Toscani per un'opinione a loro non gradita o il sindaco Marino per le sue trascrizione, la Rai per un programma che non gli è piaciuto... insomma, loro devono poter denunciare chiunque vogliano ma agli altri tale diritto deve essere negato, forse sapendo come le loro azioni fossero più intimidatorie che destinate ad aver successo mentre il cardinale potrebbe avere grane per aver istigato all'odio sulla base di teorie che nessuno ha mai formulato e che nessuno ha mai introdotto nei programmi scolastici. Ma si sa, loro partono dal presupposto di ritenersi superiori alla legge e di voler infliggere sofferenza senza rispondere dei loro crimini.
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