Mario Adinolfi: «Il mio partito sarà la nuova Comunione e Liberazione»


Due mesi fa Adinolfi scriveva: «Ferrara prese lo 0,3% ed era molto più famoso e seguito dai media di noi. Eppure credo che prenderemo almeno 5 o 6 volte quelli che prese lui. Basta avere un po' di pazienza, tra due mesi potrete eventualmente sfotterci». Due giorni prima del voto, rilanciava: «Lo 0,6 nazionale [...] la considereremmo una confitta. Ma i voti ai candidati del Pdf saranno decine di migliaia complessivamente. Sono pronto a scommettere».
Comprendo anche le liste civiche in cui il suo partito non compariva esplicitamente, i voti raccolti dal Popolo dell Famiglia sono stati complessivamente 23.053. Non esattamente quelle «decine di migliaia» scommessi né un dato così lontano dalla soglia che veniva indicata come «una sconfitta». A livello nazionale si è aggiudicato uno 0,28% delle preferenze, da lui arrotondati a quello che oggi sostiene sia un 1% su scala nazionale. Ma anche i dati da lui sbandierati paiono pari a solo due terzi dell'obiettivo che si era prefissato.

Ma è di Adinolfi che si sta parlano e il divorziato che vuole vietare i divorzi non è certo noto per la sua coerenza. In fondo era quello che voleva le unioni civili alla tedesca ed oggi dice che non li vuole pi.. Èquello che non ha nulla contro i gay ma poi dice che gay devono essere "curati" dalla loro omosessualità attraverso fantomatiche "terapie" predicate da Nicolosi... insomma, è una banderuola al vento che si piega sempre dalla parte della maggior convenienza. Inevitabile, dunque, è come non accetti di riconoscere la sua sconfitta ma è nel nome del suo 0,6 che si pavona nell'asserire che il suo partito sia stato «capace di raccogliere un uno per cento nazionale presentandosi in tutta Italia come unica formazione che organicamente in queste amministrative ha scelto di essere presente con proprie insegne in tutte le città provenendo dal ceppo della mobilitazione per il Family Day, è la sola novità del panorama».
Inutile a dirsi, il voler esaltare l'organizzazione non fa che aggravare il pessimo risultato ottenuto alle urne, anche mentre ci si appropria di eventi scollegati al suo partito a mero scopo promozionale. Ma è nel suo insulto a tutti quei cristiani che non lo hanno eletto nuovo messia del cristianesimo che Adinolfi dà il peggio di sé nell'asserire:

L'impressione è che la Chiesa si sia quasi rassegnata ad avere una stragrande maggioranza dei fedeli che esce dalla messa domenicale in parrocchia e va a votare il Movimento Cinque Stelle che teorizza e propaganda in Parlamento i matrimoni plurimi (a quattro, a sei, a otto) e interspecie (uomo-cane, donna-gatto), oppure il radicale Giachetti che ha nelle sue liste il candidato fruitore e testimonial dell'utero in affitto. Il tutto magari in cambio di quattro spicci promessi "alle famiglie". Peraltro promessi e spesso non dati. La scelta del Popolo della Famiglia di costruire un soggetto politico imperniato sui principi non negoziabili ha attratto il consenso di decine di migliaia di persone in poche settimane. Sarà la nuova Comunione e Liberazione? O, meglio, il nuovo Movimento Popolare?

L'accusa è che la Chiesa non faccia propaganda politica favore della sua ideologia e ci si lamenta se il 99% dei cattolici non condivide le sue crociate omofoniche e liberticide (ovviamente, sempre parendo dal suo opinabile sostenere che la sua visione di contrasto alla dignità dell'uomo possa essere ritenuta cristiana). Il tutto alzando l'asta delle sue mire politiche verso gruppi di potere come CL attraverso una battaglia politica in cui la su presunta "vittoria" viene misurata sulla quantità di odio e di discriminazione inflitte al prossimo. Di certo non pare un atteggiamento così cristiano, altrimenti dovremmo presumere che Hitler fosse il più cristiano fra i cristiani.
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