ProVita attacca la scuola, cercando di sfruttare false paure per ottenere vantaggi politici


L'associazione ProVita vede gender ovunque. E non certo perché il fantomatico gender esista davvero, ma solo perché è attraverso la paura che Toni Brandi vuole imporre il suo pensiero integralista e dettare legge senza bisogno di passare da inutili elezioni democratiche. Si crea la paura e la si usa per tramutare l'Italia in una dittatura guidata da cattofascisti che temono che i diritti dei gay possano «omosessualizzare» i loro figli (quello, perlomeno, è il termine che va fra fra maggiore sulla pagine di ProVita e fra le fila dei gruppi neonazisti).
L'ennesimo procurato allarme creato a fini politici ci giunge da un articolo intitolato "Gender a scuola in 8 ddl alla Camera: genitori attenzione!".

La versione breve è che Toni Brandi non vuole quei decreti e basta dire la parola «gender» perché alcuni preti si affretteranno ad andare nelle chiese a dire che i figli dei presenti sono in pericolo di morte se non si seguiranno alla lettera i dettami di Brandi, unico vero dio per quella gente così ossessionata dai loro pregiudizi da spingersi anche a diffamare un vescovi se osa spiegare che san Paolo non vuole uccidere i gay così come la lettura testuale proposta loro da Brandi lanciava intendere.

Nel loro vergognoso articolo, l'associazione integralista afferma:

Dal Corriere.it apprendiamo che in Parlamento abbiamo ben otto proposte di legge per introdurre l’ “Educazione sentimentale o educazione di genere”, cioè indottrinamento gender, dei nostri figli. Progetti che saranno attuati nelle scuole secondarie di primo e secondo grado.
La deputata di Sinistra Italiana Celeste Costantino – autrice di una delle proposte – ha detto al Corriere che ha preso spunto dalla ratifica della Convenzione di Istambul (convenzione del 2011 per prevenire e reprimere la violenza sulle donne, ma che introduce subdolamente il concetto di genere – in inglese “gender” – come “ruoli, comportamenti, attività e attributi socialmente costruiti che una determinata società considera appropriati per donne e uomini”- art.3).

Siamo alle solite, oltre a promuovere l'omofobia questi vogliono anche promuovere il maschilismo, eliminando qualunque contrasto alla prevenzione della violenza sulle donne. In fondo il loro sostenere che il sesso biologico sia l'unica fonte di distinguo equivale al vecchio sostenere che chi portava i pantaloni in casa aveva anche il diritto di prendere a cingiate la moglie se non gli faceva trovare la casa in ordine e la cena in tavola.

Ricorrendo alle solite strumentalizzazioni e ironizzando sull'orientamento sessuale delle persone che Brandi reputata indegne di rispetto, l'associazione integralista afferma:

Veronica Tentori e Chiara Braga (PD) spiegano meglio: bisogna, “favorire una formazione che permetta a ogni studente di decidere e di costruire la propria identità, nella serena accettazione del proprio genere, e in modo da assumere una concezione della realtà che integri, la conoscenza e la valorizzazione etica della stessa”.
Traduciamo: ogni studente deve poter costruire la propria identità partendo dall’accettazione del proprio genere, cioè deve poter scegliere tra i vari “LGBTQIAetc.”. Questo genere (che in effetti non si capisce bene se bisogna “sceglierlo” o “accettarlo”, ma che comunque prescinde dal sesso biologico, visto che è “genere”) bisogna conoscerlo e valorizzarlo: cioè ci vuole qualcuno che spieghi il lunghissimo acronimo (che noi interrompiamo alla “A” per motivi di spazio), in modo che il ragazzino delle medie possa capire che differenza c’è tra un “Bisessuale” e un “Intersessuale”, per esempio, e capire che è eticamente, moralmente tutto valido e da valorizzare.

Al solito la loto «traduzione» è un'emetica cagata scritta da gente che fa finta di non capire perché così si ridicolizzano questioni serie.
Ma per dovere di cronaca, proviamo a tradurre noi la loro asserzione. Quelli di ProVita lasciano intendere che durante la loro infanzia si sono sentiti fortemente combattuti nel decidere se essere gay o eterosessuali. Dicono anche che se qualcuno non avesse detto loro che essere gay fosse sbagliato, sicuramente oggi Brandi si farebbe scopare da tutti gli uomini che gli passano a tiro, così come Alessanro Fiore sarebbe probabilmente diventato un assiduo frequentatore di dark room. Se così non fosse, non si capisce con quale coraggio potrebbero sostenere che i ragazzi dovrebbero "scegliere" il loro orientamento sessuale dato che è evidente che l'informazione serve solo a prendere coscienza di sé.
Ma questa è propaganda e quelli di ProVita non hanno certo molta moralità nel ricorrere all'uso dell'isteria e di paure infondate a scopi politici e discriminatori.

Nonsotante il MIUR abbia più volte ribadito che la fantomatica "teoria del gender" sia un truffa culturale, a Brandi piace sostenere che esista e che sia presente nelle scuole. In fondo di sa che basta ripetere le menzogne ad oltranza per far sì che un qualche bigotto possa finire con il crederci.

Il MIUR, dal canto suo, non offre alcuna garanzia (anzi) del voler seriamente e concretamente tener fuori l’ideologia gender dai progetti educativi che la pubblica istruzione attua per i bambini e i ragazzi italiani. Se poi verranno varate leggi come queste avrà una scusa in più: la legge è legge, no?
Perciò siamo chiamati ancora una volta e più urgentemente alla vigilanza e alla protesta (e se il prossimo Parlamento sarà eletto con le regole “democratiche” che risulteranno dall’approvazione del prossimo referendum, 8 leggi come queste passeranno in un batter d’occhio).

Ecco dunque a cosa serve questa farneticazione. L'obiettivo di Brandi è creare false paure che possano portare a respingere la gente a votare ad un referendum sulla base di argomentazioni che nulla hanno a che fare con il quesito referendario in sé.
Quindi avanti tutta con la menzogna., il regime di Brandi e la sua ideologia volta a sottomettere l'Italia alla Russa di Putin passano dall'isteria e da false minacce, esattamente con gli stessi stratagemmic he utilizzò anche il Partito Nazista.

Peccato che gli unici che pagheranno le spese dell'indologia di Brandi saranno i nostri figli, da lui usati come merce di scambio politico. L'obiettivo pare sia quello di indottrinare un'intera generazione all'odio, forse ben sapendo come questo contribuirà a legittimare il populismo e a distrarre l'opinione dai veri problemi limitandosi a nutrire i loro pregiudizi (così come avviene in Russia, dove la .
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