ProVita ribadisce che la loro presunta "moralità" deve essere imposta, impedendo la libertà di scelta


L'associazione ProVita si considera un gruppi di "moralizzatori" incaricato da Dio di imporre la loro ideologia perversa attraverso leggi che limitino la libertà altrui per rendere obbligatoria la sudditanza al pensiero unico dell'integralismo. Brandi non vuole i gay e allora scrivono decine di articoli per dire che i gay non devono poter esistere. Brandi non ama la pornografia,m e allora bisogna vietarla. Praticamente l'Italia deve diventare come l'Isis e condannare chiunque osi contrastare la presunta volontà di Dio che Brandi sostiene di rappresentare. Anzi, spesso si ha l'impressione che si consideri migliore di Dio, dato che quest'ultimo ha creato l'omosessualità mentre lui sa che sarebbe stato più giusto non farlo dato che a lui i gay danno fastidio.

Ci siamo spesso occupati della loro ininterrotta produzione di materiale propagandistico finalizzato a liminare la libertà umana nel nome della loro ideologia, anche se un articolo che parla di altro potrebbe tornare utile a comprendere il modo con cui disprezzano qualunque forma di diversità.

Proponendo la loro opinione come una verità rivelata, scrivono:

La pornografia è uno dei grandi mali della nostra società, che va a minare la salute psico-fisica. Rovina tante persone, tante famiglie e tante relazioni. Eppure il fenomeno è sempre più diffuso. Viene da chiedersi come mai avviene tutto questo. La risposta è facile: la pornografia è solamente una modalità con cui si tenta di rispondere a un malessere, uno strumento per mezzo del quale si cerca di riempire un vuoto

Si tratta di un assunto opinabile basato sul più bieco bigottismo. Se è pur vero che risulta importante che non si sostituiscano le relazioni interpersonali con un qualcosa di virtuale, è altrettanto vero che se i preti pedofili si fossero scaricati dinnanzi ad un film porno, forse oggi avremo molte meno vittime innocenti.
Ma nello stile di chi si dice "cristiano" per rinnegare Gesù nel puntare il dito contro l'altro (atteggiamento più volte condannato nei Vangeli), ecco che il bigottismo diventa un motivo per farsi belli nel condannare tutto il condannabile. Peccato che, alla prova dei fatti, le statistiche mostrino come la pornografia sia fruita soprattutto nei paesi più conservatori e cristiani, con veri e propri picchi tra le comunità dei mormoni.

Ma dato che il titolo dell'articolo è "Pornografia per ciechi (non è uno scherzo!)", vien da sé che il tema principale è il sostenere che chi ha un handicap fisico debba essere escluso da una normale sessualità perché a loro fa ridere il fatto che qualcuno possa preoccuparsi di loro. La cecità, come l'omosessualità, non meritano alcun rispetto e parità di trattamento dinnanzi a chi giudica tutto e tutti ponendosi come unico modello di perfezione. Ed è così che, con la solita ironia che non fa ridere nessuno, il sito di ProVita scrive:

Del fenomeno della pornografia abbiamo già parlato svariate volte. Ma torniamo oggi ad affrontare l’argomento per dare evidenza –ovviamente nell’intento di condannarlo– del fatto che «il colosso del video-sharing porno, Pornhub, ha lanciato l’audio-descrizione di alcuni filmati a luci rosse, rendendo in qualche modo “accessibili” i contenuti hard anche a chi non può vederli», accompagnando all’audio degli stessi una descrizione vocale rispetto al fisico degli attori, ai loro vestiti, alle posizioni che assumono… Ci fermiamo qui per rispetto dei nostri Lettori.
L’iniziativa è stata portata avanti dalla divisione filantropica di
Pornhub, Pornhub Cares, ed è stata accolta favorevolmente dall’American Council of the Blind, l’organismo nazionale per i ciechi.

Interessante è come loro stessi ammettano che si occupino di certo temi solo con l'intento di «condannarli» quali supremi giudici nel decidere che cosa sia giusto e che cosa non lo sia. Che ad un cieco non sia preclusa la visione di un filmato pornografico è da loro ritenuto un qualcosa che debba essere vietato, in modo da imporre con la forza la loro presunta "Moralità" a chi non l'ha scelta ma si ritroverebbe a subirla solo perché così ha deciso il solito Brandi.

Ricorrendo ai soliti slogan volti a sostenere che la gente farebbe tutto solo per soldi, ecco che aggiungono:

Per ora la neonata sezione d Pornhub conta circa cinquanta filmati, scelti tra quelli più popolari nei siti porno. Un’operazione astuta, dettata da logiche commerciali di bassissimo profilo, e che vorrebbe andare ad acquisire la fetta di mercato comprendente i 285 milioni di persone che non riescono a vedere in tutto il mondo.
«Il nostro obiettivo è assecondare ogni desiderio degli utenti», ha dichiarato Corey Price, vicepresidente di Pornhub. «Selezioniamo i video che possono essere meglio di altri narrati e descritti nei dettagli. Cerchiamo di descrivere tutto ciò che può dare all’utente la migliore esperienza e che non può essere tratto dall’audio originale».
Questa novità segna un altro passo verso l’abbrutimento dell’uomo, che viene sempre più degradato al livello animale. Ma, si sa, il business è business…

Quindi ringraziamo Brandi per la sua bontà "cristiana" nel voler imporre a 285 milioni di persone l'impossibilita di poter decidere di accedere a determinati contenuti solo perché lui ha deciso che non debbano poterlo fare.
Varrebbe anche da ricordare che nessuno imporrà ai non vedenti di vistare quelle pagine, così come tutti i contenuti offerti saranno gratuiti. Difficile è pensare che quella piccola fetta di mercato rappresenti un reale business per un colosso come PornHib, ma evidente è la loro ideologia nell'esigere che alle persone non sia permesso di compiere scelte e che la vita altrui debba essere guidata dalle loro imposizioni.
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