Riscossa Cristiana: «Charamsa è un invertito che ha comunicato al mondo la sua patologia»


È Paolo Deotto (nella foto) l'autore di un "articolo" apparso su Riscossa Cristiana dal titolo "Il fascino irresistibile della fogna". Dopo l'immagine di alcuni topi, si inizia ad insultare e diffamare deliberatamente monsignor Krzysztof Charamsa. Al solito si vede il ricorso a tutti gli strumenti con cui l'integralismo cattolico ostenta la sua mancanza di rispetto verso gay o lesbiche: ci sono virgolette sparse per indicare che non li si ritiene degni di certe parole. Per non farsi mancare nulla, si aggiunge pure un punto di domanda nel dire che Charamsa sia un uomo. Praticamente puro bullismo.

Nell'incipit si legge:

Krzysztof Charamsa, protagonista nello scorso mese di ottobre di uno squallido esibizionismo per comunicare al mondo la sua patologia, torna in auge al raduno per invertiti di Padova. E si prospetta il business, perché verrà presentato il suo libro autobiografico. Il porno vende sempre.

L'omosessualità viene dunque presentata come «una patologia» e gli insulti gratuiti si sprecano. Ma siamo solo all'inizio, dato che l'articolo d'odio prosegue con toni ancora peggiori. Scrive Deotto:

KztopiKrzysztof Charamsa, anni 43, è un uomo (?) di cui davvero non varrebbe la pena parlare. Ma se è lui a mettersi di nuovo in mostra e ad avviare il suo personale business, allora può valer la pena mettere i puntini sulle “i”.
Non dilunghiamoci troppo sull’episodio, forse più squallido che scandaloso, del 6 ottobre 2015, quando Charamsa ci tenne a far sapere al mondo intero che lui era un omosessuale; non solo, la giuliva comunicazione, senza la quale il mondo avrebbe continuato a vivere benissimo, fu accompagnata dalla presentazione del suo “fidanzato”. Già l’omosessualità è una patologia, ma anni orsono, prima che la psichiatria diventasse una burla ideologica, anche il bisogno impellente di “parlare di sesso” era studiato tra i disturbi “minori” della psiche.
Ma adesso viviamo i tempi del demonio, e quindi non c’è troppo da stupirsi se leggiamo le peggiori idiozie esposte con pensosa attenzione, come se fossero cose serie. Il demonio appunto riesce far vedere il male come bene, e viceversa.

Esatto, dopo aver spergiurato che l'omosessualità sia una malattia, si sostiene anche che abbia a che fare con il demonio. Ovviamente si precisa pure anche che il fidanzato di un gay deve essere scritto tra virgolette, perché immeritevole di qualunque rispetto.

In riferimento all'incontro che Charamsa terrà presso il Padova Gay Village, viene scritto:

Così domani al “Padova Pride Village”, come ci informa Il Gazzettino, si terrà un “dibattito”sul tema, nientemeno, “Ecco come possiamo cambiare la Chiesa”. Sul palco si sarà, oltre al “teologo” Damiano Migliorini, anche lui, il Krzysztof Charamsa. Sarà l’occasione per presentare il suo libro autobiografico, dal titolo “La prima pietra”. Pietra tombale? Non saprei.

Poche considerazioni, di fronte a questo festival dello squallore: In primis, l’autore sbaglia titolo. Lo sbaglia in ogni caso, perché se si riferisce alla Chiesa, l’unica Chiesa, la Sposa di Cristo, quella non riuscirà nessuno a cambiarla, e tantomeno i vaniloqui di un invertito.
Se si riferisce alla chiesa, a quella strana cosa che ormai ci viene fornita dalla premiata ditta Santa Marta, diretta da (OMISSIS), il Charamsa non ha di che preoccuparsi. Nella neochiesa c’è posto per tutti. Basta badar bene a non essere cattolici.

Forse ignorando che tutti gli integralisti hanno stampato libri, si dice che nel suo caso sarebbe tutto sarebbe solo far soldi. Peccato che ciò presupporrebbe il negare che la cultura possa passare dalla carta stampata e che lo scritto è ancora oggi un mezzo di diffusione primario nella diffusione delle idee. Ma dato che l'articolo pare scritto con l'unico intento di insultare, ecco de Deotto aggiunge:

In ogni caso, viene a galla il solito squallido corollario di tutte le squallide manifestazioni di pseudo-libertà: il business, l’affare, i danè, gli sghei, i piccioli, chiamateli come volete. Tutto si traduce in danaro quando si va a braccetto col demonio. La casa editrice Rizzoli fiuta l’affare e pubblica le memorie di un invertito. Viene da piangere a pensare che è la stessa casa editrice che anni fa pubblicava i libri di un uomo come Guareschi, una delle poche vere intelligenze cattoliche che negli ultimi decenni hanno arricchito il patrimonio spirituale della nostra sciagurata Patria. Pecunia non olet.
E vorrei chiudere con un pensiero: ringraziando il Signore, mentre il fascino irresistibile della fogna attira tanti, e l’inganno è così progredito che gli odori mefitici delle acque nere sembrano profumo, esistono ancora preti e religiosi e religiose che instancabilmente pregano, pregano anche per l’incessante e spudorato attacco che ogni giorno viene fatto al Sacro Cuore di Gesù.

Parole che dette da un uomo (?) capace di scrivere simili insulti appaiono pura blasfemia. Ma è proprio lodando l'integralismo più violento e inneggiando a chi confonde la Chiesa con una setta d'odio pronta a fare sacrifici umani, l'articolo si conclude sostenendo che è solo grazie agkli integralisti e ai violenti che Dio non ha scatenato la sua ira sugli uomini. Scrive Deotto:

Forse queste voci saranno poche. Ma ci sono, e di sicuro anche, e soprattutto, grazie a tante preghiere incessanti non si è ancora scatenata l’Ira di Dio, che il mondo fa di tutto ormai per meritarsi. Di fronte alla squallida esibizione che si terrà domani, imitiamo questi sconosciuti religiosi, questi veri sacerdoti di Cristo, di cui nessuno parla perché non “fanno notizia” e non sono un business, e uniamoci alla loro preghiera.

E noi dovremmo davvero credere che scrivere simili insulti non sia diffamazione ma libertà di espressione? Il solo pensare che quando possa legge o credere a simili proclami d'odio appare un fatto preoccupante. Ed è anche preoccupante una Chiesa che non prende le distanze da simili scritti.
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