Tre anni fa si spegneva Margherita Hack. Ricordiamo i suoi messaggio per i diritti gay


Tre anni fa si spegneva Margherita Hack, madrina del Pride nazionale del 2008 e paladina dei diritti gay. L'astrofisica non aveva dubbi nel ricordare come «l'omosessualità non è una malattia. È come se uno nasce mancino invece che destrorso, biondo invece che bruno. Chi nasce gay rappresenta una minoranza, ma una minoranza che va rispettata».
La Hack si scagliò anche contro quegli integralisti che vanno in giro a sostenere che le coppie gay rappresentino «una minaccia» per la cosiddetta famiglia tradizionale", ricordando che «le coppie gay non minacciano le famiglie etero. Una coppia gay fa una famiglia diversa e questo non rappresenta un pericolo per le famiglie eterosessuali che resteranno comunque la maggioranza».
Riguardi ai figli, l'astrofisica sottolineò come «i bambini hanno bisogno di affetto che siano cresciuti da una coppia gay o etero basta che abbiano affetto ed educazione, che gli si insegni il rispetto della libertà e ad essere essi stessi liberi. Ci sono tante famiglie senza un genitore, coppie separate, bambini che crescono con una mamma e una zia, con un padre e uno zio. Se manca la figura dell'altro sesso non è una tragedia, l'importante è che non manchi mai l'affetto e che vengano educati al rispetto degli altri. E questo può farlo anche una coppia gay».

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